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Giovedì, 25 Aprile 2024
Expo 2015

Chi è Angelo Paris, l'uomo che "ha accelerato l'indagine sull'Expo"

Direttore pianificazione e acquisti e general manager constructions del grande evento, ha accompagnato i grillini nel loro Expotour

C'era una 'cupola degli appalti' avrebbe gestito il sistema dei lavori pubblici in Lombardia arrivando a condizionare anche le opere di Expo 2015. Sette arresti, una persona ai domiciliari e numerosi reati ipotizzati: associazione a delinquere, corruzione, turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, nonché rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio.

Dietro questa storia fatta di cantieri e tangenti c'è un personaggio importante della politica milanese: Angelo Paris, oggi direttore pianificazione e acquisti e  general manager constructions dell’Expo2015.

Secondo le indagini era uno dei funzionari che permetteva di condizionare gli appalti, “totalmente sottomesso ai voleri dell’associazione a delinquere” come hanno specificato i giudici in conferenza stampa. Era grazie alle sue informazioni che la 'cupola degli appalti' conosceva in anticipo i progetti dei padiglioni dei diversi paesi sull’Expo 2015, oppure sui problemi amministrativi legati alla Vie d’Acqua, il progetto per riaprire i navigli milanesi legato all’esposizione universale.

La “cupola” prometteva avanzamenti di carriera a manager e pubblici ufficiali, assicurando protezioni politiche. Paris in qualità di direttore generale della divisione construction and dismantling e di responsabile dell'ufficio contratti di Expo 2015, si era messo a disposizione degli arrestati. "Io vi do tutti gli appalti che volete, basta che mi garantiate possibilità di carriera" avrebbe detto Paris secondo quanto ha raccontato il sostituto procuratore Claudio Gittardi.

Paris aveva anche accompagnato il folto gruppo del movimento 5 stelle durante l'ExpoTour: "Non ci stupiamo troppo di questa notizia. Non pensiamo che sia il problema di un singolo, ma di un sistema che ha rallentato i lavori, con l'urgenza ha semplificato procedure e ora sui lavori si fa quello che vuole" spiega il consigliere della Lombardia grillino Giampietro Maccabiani.

L'accelerazione dell'inchiesta è avvenuta a ottobre dell'anno scorso, quando è apparso chiaro il coinvolgimento di Paris. "La nostra preoccupazione è stata quella di agire con rapidità per permettere a Expo 2015 di ripartire dopo aver fatto pulizia" ha precisato il procuratore Edmondo Bruti Liberati. Nessun atto amministrativo di Expo 2015 è stato infatti sequestrato proprio per consentire la prosecuzione dei lavori di costruzione.

Adesso i lavori del grande evento continueranno ad andare avanti regolarmente visto che  nessuna area che verrà usata per l’esposizione è stata sequestrata. Intanto è di qualche giorno fa la notizia che con l'evento sempre più vicino e dai lavori sulle infrastrutture di base si sta passando a quelli di allestimento. Così si modificano anche i controlli antimafia: l'aggiornamento delle linee guida è stato deciso durante il vertice del Comitato nazionale per l'ordine pubblico.

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