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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fabrizio Corona, lettera dal carcere: "Pronto a sacrificare la mia vita, voglio fare il padre"

L'ex re dei paparazzi scrive a 'Verissimo' dal carcere di San Vittore, dove passerà ancora un anno, dopo che il magistrato di sorveglianza di Milano ha respinto la sua richiesta d'affidamento in prova in una comunità

Fabrizio Corona scrive un’accorata lettera indirizzata a Verissimo dal carcere, dove dovrà restare ancora per un anno, dopo che il 13 settembre il magistrato di sorveglianza di Milano ha respinto la sua richiesta d’affidamento in prova in una comunità.

 Da San Vittore, l’ex manager dei paparazzi si rivolge alla conduttrice Silvia Toffanin e smentisce la notizia apparsa sui giornali nei giorni scorsi in cui si diceva che non sarebbe ricorso allo sciopero della fame per affermare i suoi diritti.

A tal proposito la fidanzata Silvia Provvedi, in collegamento telefonico con la Toffanin ribadisce: “Fabrizio ha iniziato lo sciopero della fame. Non tocca cibo e io sono molto preoccupata.” E aggiunge “Psicologicamente Fabrizio è il solito combattivo, ma è molto scosso”.
 
Di seguito il testo integrale della lettera che Fabrizio Corona ha inviato alla redazione di Verissimo:


 
Ciao Silvia,
Quello che mi hanno fatto questa volta è peggio di tutto quello che ho subito dal 2005.
Troppo lungo per spiegartelo in una lettera, spero di poterlo fare al più presto di persona.
Ora, per i miei principi e per insegnare a mio figlio che bisogna sempre lottare per l’ingiusta libertà negata, gli abusi di potere, le vendette e le vanità personali (che nulla hanno a che vedere con i procedimenti giuridici e la giustizia), sono disposto a sacrificare la mia vita. Sciopererò fino a quando non mi verrà fissata un’udienza nella quale verranno riconosciuti i miei diritti e la libertà che mi spetta.
Il giudice che mi ha assolto nelle motivazioni della sentenza già depositata e non letta dal magistrato di sorveglianza, dichiara che non sono un soggetto pericoloso, che non ho mai vissuto dei proventi dei reati e che non sono un delinquente professionale, anzi, che ho gestito bene la mia immagine.
Il magistrato di sorveglianza ha rigettato l’istanza senza aver letto niente di tutto quello che aveva richiesto (il giudice ndr), comprese le motivazioni della sentenza di giugno e comprese le motivazioni positive del carcere e di tutti gli operatori, dichiarando “scandalosamente” che sono un soggetto pericoloso e non merito -dopo un altro anno di galera- la libertà. Ovvero l’opposto del giudice.
Dove sta la verità? Sì io ho sbagliato, ma in passato, e ho già fatto il mio percorso per tornare libero, ma come dice Papa Francesco ‘Quando uno si macchia è difficile smacchiarsi’, specialmente per uno come me che è considerato il male assoluto, che deve essere eliminato per sempre.
Basta pregiudizi!!! Voglio tornare a fare il padre. Ne ho assolutamente diritto e mio figlio ha bisogno di me.
E io sono pronto a tutto, come sempre.
 
Con affetto
Fabrizio Corona

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