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Martedì, 16 Aprile 2024
Sfratti

"Io e mia madre viviamo con 600 euro al mese, ora rischiamo di finire per strada"

Michela, 40 anni, disoccupata, vive insieme alla madre invalida con una pensione sociale di poche centinaia di euro. Tra pochi giorni per le due donne potrebbe arrivare l'ordinanza di sfratto: "Non riusciamo a pagare l'affitto, anche i nostri parenti ci hanno abbandonato"

Una pensione sociale da 600 euro, le bollette da pagare e quel poco che resta per tirare avanti. E poi ci sono gli arretrati dell’affitto, 4mila euro in tutto, e quelli del riscaldamento, altri 150 euro al mese. Tanti soldi per chi non ha più nulla. E che a giorni potrebbe restare anche senza un tetto.

"Il 13 marzo il giudice dovrà decidere se concederci un’altra proroga o firmare lo sfratto esecutivo", ci racconta Michela, 40 anni, disoccupata e con una madre invalida al 90%. L’incubo di Michela e Maria D’Errico, madre e figlia di Torino, è iniziato due anni a mezzo fa, "quando mia sorella è venuta a mancare per un tumore al cervello. Era lei che provvedeva a tutto, aveva un buon lavoro. Da allora mia madre, già gravemente invalida, è caduta in depressione".

Per la famiglia d’Errico iniziano tempi bui. Anche Michele perde il suo posto (precario) alla Protezione civile. "Mi hanno licenziata per esubero di personale, lavoravo due volte a settimana per 150 euro al mese". Da allora le ha provate tutte: "Mi sono iscritta in tutte le agenzie possibili e immaginabili, ho collezionato tanti 'le faremo sapere', ma il lavoro non è arrivato". E oggi Michela vive grazie alla pensione sociale della madre. Seicento euro, ma tra affitto e arretrati da saldare gliene restano solo 150 al mese per vivere. "Con quei soldi non ce la facciamo, a fine mese il nostro frigo è vuoto. Oggi il proprietario mi ha mandato l'ennessimo sollecito: se non pago gli arretrati del riscaldamento entro dieci giorni procederà per via legali". 

E se vi sfrattano che farete? "Forse il Comune ci assegnerà una residence, ma lì, tra degrado e sporcizia, come faccio con mia madre? Una donna anziana e invalida non può stare in quel posto. Se non ci fosse lei andrei sotto i ponti, o forse mi butterei sotto un autobus". Michela sogna una casa popolare. E racconta: "Finora non avevo mai fatto domanda, non avrei mai immaginato di poter finire così. Anche i nostri parenti ci hanno abbandonato". 

Chiunque volesse dare una mano a Michela e a sua madre, può contattare la signora D’Errico al numero di telefono 366.4364845, consegnando anche dei viveri in via Ardigò, a Torino. 

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