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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Brescia

Inneggia alla jihad, arrestato e messo in libertà: “Non basta un like su Facebook”

La sentenza del Tribunale del Riesame sulla vicenda di Gaffur Dibrani, il 24enne di Fiesse (Brescia) che era stato arrestato in autunno, poi scarcerato e infine espulso. La Procura annuncia ricorso

Avrebbe sostenuto la jihad, la guerra santa contro gli infedeli, ma solo dal punto di vista religioso. Nessun richiamo, però, al terrorismo reazionario degli islamici più integralisti. Apprezzamenti sul martirio in nome della jihad, richiami al paradiso islamico, al combattere in nome di Allah: ma nessun riferimento diretto all'Isis e al terrorismo, se non per l'apprezzamento virtuale (un “like”) che il giovane kosovaro, ma residente a Fiesse, aveva messo a un video in cui sfilavano i soldati del Califfato. Basta questo per l'annullamento dell'ordinanza della custodia cautelare che era stata emessa in prima battuta: lo ha deciso il Tribunale del Riesame.

Il giovane Gaffur Dibrani (arrestato ai primi di novembre) era finito in carcere per apologia di terrorismo, considerato in qualche modo vicino agli ambienti dell'Isis. Ma invece i suoi post, i suoi commenti e i suoi like su Facebook sarebbero esclusivamente riferibili alla propria matrice religiosa, appunto musulmana. Si tratterebbe dunque di un difetto della "gravità indiziaria": non così per la Procura, che aveva chiesto e ottenuto la carcerazione, non così per la Cassazione che nei riferimenti alla jihad e alle guerre in Medio Oriente ci vedeva anche il riferimento inevitabile all'apologia di terrorismo.

Di certo non finisce qui: è la stessa Procura di Brescia che sarebbe già pronta a ricorrere in Cassazione. Sarebbe la sesta volta che la vicenda del giovane Gaffur Dibrani viene dibattuta in un'aula di tribunale. Vizi di forma, difetti di gravità, accuse ridimensionate: tutto questo fa parte dell'evoluzione giudiziaria del caso. Anche se non va dimenticato un altro fondamentale dato di fatto: il 24enne di Fiesse dopo una quindicina di giorni di carcere (in isolamento) era già tornato libero. E poi immediatamente espulso dall'Italia.

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