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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il piccolo Filippo ha una grave malattia genetica, l'appello social: ''Troviamo il suo gemello genetico''

Il bambino, di soli quattro mesi, è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica e presto avrà bisogno di un trapianto di midollo o di cellule staminali. L'Aile ha lanciato un accorato appello su Facebook

Dopo Alex e Gabry, un altro piccolo guerriero chiede aiuto per sconfiggere una grave malattia genetica. Parliamo di Filippo, un bimbo di soli quattro mesi affetto da linfoistiocitosi emofagocitica, a cui mancano poche settimane per il termine del protocollo di cura. Il piccolo per guarire definitivamente dovrà sottoporsi al trapianto di cellule staminali o di midollo osseo, ma non tutti i donatori vanno bene, serve quello che in gergo medico viene definito un “gemello genetico”. 

Per questo motivo l'Aile, Associazione Italiana Linfoistiocitosi Emofagocitica – Progetto Glh, ha lanciato un appello sul proprio profilo Facebook per rintracciare un donatore compatibile che possa aiutare il piccolo Filippo.

''L’appello che rivolgiamo, alla fascia d’età dai 18 ai 35 anni, è di contattare la sede Admo Federazione Italiana onlus della vostra provincia o di recarvi presso un Centro Trasfusionale Ospedaliero della vostra città per chiedere di diventare un donatore di midollo osseo. La tipizzazione avviene con un semplice tampone salivare. Una eventuale donazione attraverso un prelievo di sangue''.

Cos'è la linfoistiocitosi emofagocitica Hlh 

Ma cosa provoca la rara malattia che ha colpito Filippo? La linfoistiocitosi emofagocitica Hlh è un disordine legato alla attivazione/proliferazione incontrollata delle cellule macrofagiche, una tipologia di globuli bianchi che si occupa di difendere l'organismo dall'attacco degli agenti esterni. Senza un opportuno trapianto di cellule staminali emopoietiche, il destino del bimbo sarebbe segnato. Secondo le ultime stime, questa malattia colpisce un neonato ogni 50mila: stando a questi numeri in Italia ci dovrebbero essere circa 10 casi ogni anno. 

La solidarietà sui social

Nel frattempo il post dell'Aile su Facebook è diventato virale, accumulando migliaia di condivisioni e like, oltre a decine di commenti in cui gli utenti incitano il piccolo Filippo a non mollare. Si va da ''Forza cucciolo, tieni duro che arriverà il tuo angelo custode'' a ''forza piccolino'', oltre a chi chiede informazioni su come donare e chi si dispiace per essere ormai fuori età per rendersi utile. In effetti trovare un gemello genetico non è certo semplice: in media, soltanto un donatore su 100mila è compatibile.

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