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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidi

Fortuna Loffredo, parla il medico legale: "Quando è stata lanciata nel vuoto era viva"

Secondo Nicola Balzano, il medico che eseguì l'autopsia, gli abusi sulla bimba erano cronici. Il punto sul processo in corso a Napoli

Il processo per la morte di Fortuna Loffredo, la bambina del Parco Vede di Caivano precipitata dall'ottavo piano dell'edificio in cui abitava, è giunto alla terza udienza. Alla sbarra il presunto violentatore e omicida della piccola, Raimondo 'Titò' Caputo, ex convivente di quella Marianna Fabozzi (anche lei imputata) madre delle tre bambine che lo hanno accusato di stupro e di essere il killer di "Chicca".

Secondo quanto riportato dal Mattino, i due imputati - i quali nei mesi scorsi si erano lanciati accuse reciproche – in aula non si sarebbero scambiati neanche uno sguardo. L'accusa sostiene che Fortuna sarebbe "caduta tra l'ottavo e il nono piano". "La sua posizione a terra indica - è la conclusione della perizia dell'ingegnere Antonio Ciarlegno, consulente della Procura - senza ombra di dubbio che è stata lanciata".

Il giudice ha ascoltato due carabinieri: un vice brigadiere che cercò - lui per primo - la scarpetta che mancava ai piedi della bimba dopo l'impatto; ed il tenente Luigi Carriero, che coordinò le prime indagini essendo al tempo responsabile del nucleo operativo della compagnia di Casoria.

Sentito anche il dottor Nicola Balzano, medico legale che eseguì l'autopsia sul corpo della piccola vittima. Fortuna - ha spiegato - è caduta di spalle, leggermente inclinata a destra, da più di 10 metri. E gli abusi erano cronici. "Quando è stata lanciata nel vuoto Fortuna era viva e cosciente. E da quello accertato non aveva subito violenze fisiche, del tipo che sono procurate quando ci si difende da un'aggressione". Mimma Guardato, la madre, è scoppiata a piangere ed è uscita dall'aula.

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