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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Brescia

Uccisa dal papà, il fratello toglie la sua foto dalla tomba: "Era troppo spogliata"

Non c'è pace per Hina Saleem, la ventenne uccisa dal padre perché voleva vivere all'occidentale. Il fratello: "L'ho tolta per questioni di decoro. Anche voi in chiesa non entrate a braccia nude e in pantaloncini, giusto?"

Non si è trattato di un atto vandalico, ma di un'azione deliberata da parte del fratello maggiore, Suleman, 26enne, divenuto capofamiglia in seguito all'arresto del padre-omicida. Sembra non trovare pace nemmeno dopo morta la povera Hina Saleem, la ragazza pakistana ventenne uccisa dal padre - con la complicità di alcuni parenti - l'11 agosto del 2006 a Sarezzo (Brescia), a causa del suo stile di vita "troppo occidentale". 

Sulla lapide di Hina - una semplice stele di marmo chiaro, con gli estremi della ragazza (19.12.1985 - 11.08.2006) e la scritta "La tua famiglia" sotto al simbolo della luna e della stella, posizionata all'interno del Cimitero Vantiniano di Brescia - fino a qualche giorno fa c'era una bella foto della giovane che indossava una canotta rosa (non si tratta della foto presente in questo articolo, ndr). La lapide è stata donata da un ignoto benefattore (che ha ottenuto il permesso da parte della madre di Hina e dei suoi fratelli) solo lo scorso giugno. Da qualche settimana la foto sulla sua lapide al cimitero non c’è più.

A raccontare il motivo per cui ha tolto la fotografia è lo stesso Suleman: "L'ho tolta - spiega il giovane di 26 anni nelle dichiarazioni riportate dal quotidiano milanese Il Giorno - per questioni di decoro. In quella foto Hina era troppo spogliata, indossava una canottiera rosa e non è rispettoso apparire così su una tomba. Anche voi in chiesa non entrate a braccia nude e in pantaloncini, giusto? Bene, qui è uguale". Suleman dice che sulla lapide sarà rimessa una foto. "Ne sto cercando un’altra. Mi basta solo una foto in cui sia più coperta. Poi - conclude - la rimetterò sulla lapide".

Il processo per l'assassinio della giovane ha portato a una pena di 30 anni per Mohammed Saleem, il padre di Hina, di 17 anni per i due cognati, e di due anni per lo zio. Nelle motivazioni della sentenza Hina viene riconosciuta vittima di un ''possesso-dominio'' da parte del padre che non accettava il suo stile di vita all'occidentale.

Uccisa dal papà, parla la mamma: "Perdono mio marito"

Decine di persone attendono, davanti al tribunale di Brescia, l'inizio dell'udienza preliminare per l'omicidio di Hina Saleem, la ragazza pachistana di 20 anni uccisa nel bresciano. 27 giugno 2007. ANSA/FILIPPO VENEZIA/DC

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