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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Irlanda

Video ricatti online, Facebook finisce a processo (e rischia una valanga di azioni legali)

"Il social network non fa abbastanza per tutelare gli utenti dalla diffusione di contenuti sensibili che li riguardano". Un giudice irlandese porta Facebook in Tribunale: potrebbe aprire la strada ad una serie di richieste di risarcimento

Una ragazzina di 14 anni ha citato in giudizio Facebook per la illecita diffusione sul social network di immagini che la riprendono nuda, comparse a più riprese sulla nota piattaforma di condivisione. E' successo in irlanda, dove Facebook ha la sua sede legale in Europa, ma potrebbe aprire ad una vera e propria valanga di azioni legali per il diffondersi dei casi di "revenge porn", cioè la diffusione online di immagini private e intime per una sorta di vendetta perpetrata il più delle volte da ex o per tentativi di ricatto.

E' il caso di Tiziana Cantone, la trentenne campana suicida dopo la diffusione di un suo video a luci rosse, ma anche di tanti altri: i casi sono decine ogni settimana, in Italia come all'estero. Il Guardian ha raccolto il parere di una serie di avvocati ed esperti in materia che riportano le vicende di clienti che vedono postati ripetutamente contenuti offensivi che li riguardano e devono fare richieste all’infinito per sopprimerli".

L'ESPERTO A TODAY: IL DIRITTO ALL'OBLIO E' IMPOSSIBILE

Un giudice della corte suprema di Belfast ha respinto il tentativo di Facebook di evitare il tribunale per il caso di una ragazza di 14 anni che aveva visto la sua foto comparire più volte tra novembre 2014 e gennaio 2016 in una pagina sul social. La compagnia di Mark Zuckerberg si è difesa spiegando di aver rimosso l’immagine ad ogni segnalazione, ma secondo i legali della minorenne la società avrebbe avuto il potere di prevenire ogni ripubblicazione usando un sistema di tracciamento per identificare l’immagine.

"Si sta diffondendo sempre di più la sensazione che Facebook non faccia abbastanza per affrontare i contenuti vietati dai propri termini e condizioni di servizio. Dovrebbero impegnarsi con più energia" sottolinea John Carr, un’autorità nel Regno Unito in materia di relazioni tra bambini e internet.

Tra i casi che hanno fatto scuola, anche la rimozione della celebre foto della ragazza ustionata dal napalm scattata durante la guerra in Vietnam, per spiegare come "sia difficile per Facebook barcamenarsi tra la censura e la protezione, l’apertura e la responsabilità, e l'inganno che esiste nell'affidarsi totalmente solo ad un algoritmo.

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