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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Freccia gli trapassa il collo da parte a parte, salvo "per miracolo" dopo delicato intervento

Un caso più unico che raro quello di Torino. Lucido e cosciente, l’uomo parlava regolarmente ed ha raccontato che la freccia metallica gli si era conficcata accidentalmente a metà del collo mentre stava pulendo la propria balestra; per una serie di fortunate coincidenze aveva risparmiato la trachea, l'esofago, la laringe e le corde vocali, passando ad un solo millimetro dalla carotide

Un uomo di 40 anni si è presentato all'Ospedale Molinette, qualche sera fa, con un dardo che gli trapassava il collo da parte a parte, senza alcuna conseguenza apparente.

Un caso più unico che raro quello di Torino. Lucido e cosciente, l’uomo parlava regolarmente ed ha raccontato che la freccia metallica gli si era conficcata accidentalmente a metà del collo mentre stava pulendo la propria balestra.  Il paziente è stato sottoposto subito ad una Tac spirale 64 in tridimensione e ad una angiotac spirale dalla radiologa Simona Veglia.

Gli accertamenti hanno riscontrato che il dardo, per una serie di fortunate coincidenze aveva risparmiato la trachea, l'esofago, la laringe e le corde vocali, passando ad un solo millimetro dalla carotide. Aveva perforato l'arteria tiroidea superiore, che però era occlusa con effetto tappo dalla presenza del corpo stesso del dardo nel vaso sanguigno, ed aveva fratturato la sesta vertebra cervicale, senza lesionare il midollo spinale, da dove usciva posteriormente per circa 8 cm.

Il paziente, immediatamente portato in sala operatoria, è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento senza precedenti che avrebbe potuto mettere a rischio la sua vita. L'intervento è stato effettuato dall'otorinolaringoiatra Massimo Capricci, coadiuvato dal chirurgo vascolare Luca Di Molfetta. Capricci ha dapprima svitato la punta del dardo per poi successivamente sfilarlo dall'interno del collo.

Soltanto a quel punto il paziente è stato intubato dall'anestesista e gli è stata prontamente suturata l'arteria tiroidea rotta, che precedentemente non aveva perso troppo sangue proprio per la presenza della freccia stessa che la occupava. L'operazione ad alto rischio è tecnicamente riuscita. Il decorso post operatorio è regolare. Il paziente ora è ricoverato nel reparto di degenza e sta meglio, mangia e parla e nei prossimi giorni verrà dimesso.

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