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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Catania

Fulvio, il fisico nucleare disabile senza assistenza: "Faccio lo sciopero della fame"

Conosciuto in tutto il mondo per i suoi studi, si ritrova senza risorse finanziarie a causa del taglio dei fondi alla Sanità disposti dalla Regione Sicilia

Fulvio Frisone, scienziato catanese di fama internazionale, affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, da undici mesi è senza assistenza. "Posso anche morire per lungaggini burocratiche senza che nessuno si sieda ad un tavolo e risolva la mia questione", scrive, annunciando di aver cominciato uno sciopero della fame a tempo indeterminato "perché la Regione Sicilia non mi ha ancora dato un centesimo". 

Fulvio Frisone ha 52 anni ed è noto in tutto il mondo per i suoi studi sulla fusione nucleare fredda. Si ritrova senza risorse finanziarie a causa del taglio dei fondi alla Sanità disposti dalla Regione e non riesce più a portare avanti la sua attività di ricerca scientifica. Tutto ciò avviene nonostante ci sia già una legge che porta proprio il suo nome, creata apposta per mandare avanti i suoi studi e permettergli di vivere dignitosamente.

"Sono stanco di essere preso in giro"

Lo scienziato ha annunciato che non toccherà più né cibo né acqua se questa situazione non dovesse cambiare. Perché a Frisone non arrivano gli aiuti che gli dovrebbero spettare di diritto? Lo dice lui stesso in una nota: "Il nodo che blocca tutto è chi debba assumere la competenza tra i vari Enti locali e cioè tra il comune di Acireale ed il Comune di Aci Catena per l'erogazione dei fondi assistenziali che mi toccano di diritto". "Inoltre - conclude Frisone - sarebbe giusta e civile una legge non annuale ma definitiva in modo tale che tutto questo non si debba ripetere ogni anno. Sono stanco di essere preso in giro, di essere sbattuto da un ufficio all'altro e soprattutto di uscire senza soldi che né io né mia madre abbiamo. Mia madre vive di pensione".

La video intervista a Fulvio Frisone

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L'appello al neo governatore Nello Musumeci

Fulvio Frisone non è l’unico ad avere lanciato l’allarme. Dopo le elezioni regionali dello scorso 5 novembre, il comitato "Siamo handicappati non cretini" ha scritto al neo governatore Nello Musumeci per chiedere un incontro urgente. "Come da lei promesso – si legge nella lettera – il rispetto della dignità delle persone con disabilità e dei loro familiari, dovrà essere una priorità del suo governo (lo ha promesso sottoscrivendo il programma in diretta radiofonica). È arrivato il momento di incontrarci con la massima urgenza, con o senza assessore designato e le spieghiamo il perché". Il rischio concreto è che si blocchino i fondi.

"I decreti di stanziamento economico per l’assegno di cura per i già censiti – scrivono i disabili nella lettera a Musumeci – dovrebbero avere un limite al 31 dicembre, pertanto se non si provvede ad un nuovo decreto per il prossimo anno, dal 31 dicembre tutti i disabili gravissimi già censiti rischiano di vedersi bloccati i fondi (lei potrà immaginare cosa può volere dire per famiglie, molto spesso sotto la soglia di povertà, dovere aspettare mesi e mesi e dovere comunque pagare l’assistenza senza averne le possibilità). Il bando per i nuovi censiti è ad una situazione di stallo (peraltro prevedibile). Le Asp stanno completando a fatica il censimento dei richiedenti. Lei non ci crederà mai ma il numero dei censiti positivamente vi farà paura. Per le informazioni in nostro possesso, soltanto per il territorio catanese il numero dei gravissimi, supera le 2.000 unità. A Palermo dovrebbero superare tale cifra. Si immagini su tutto il territorio regionale il numero complessivo".

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