rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Italia

G8 Genova, l'Italia riconosce le violenze: "45mila euro alle vittime degli abusi"

A sedici anni dalle violenze di Genova il Governo italiano patteggia davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo affermando di aver "riconosciuto i casi di maltrattamenti simili a quelli subiti dagli interessati a Bolzaneto come anche l'assenza di leggi adeguate"

Sedici anni dopo il G8 di Genova la Corte Europea dei Diritti Umani ha preso atto della risoluzione amichevole tra le parti e chiude il caso sulle violenze subite dai manifestanti nella caserma Bolzaneto. Il Governo italiano infatti ha riconosciuto le proprie colpe e si è impegnato a versare 45 mila euro ciascuno a sei cittadini vittime di abusi. 

G8 Genova

"La Corte Europea dice che in Italia si pratica la tortura, serve una legge"

G8 Genova

I "fatti di Genova"

Da venerdì 20 luglio a domenica 22 luglio 2001 durante la riunione dei capi di governo dei maggiori paesi industrializzati svoltasi a Genova i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con scontri tra forze dell'ordine e manifestanti.

Il G8 di Genova del 2001 (Foto ANSA)

In uno di questi scontri trovò la morte il manifestante Carlo Giuliani durante l'assalto l'assalto al defender dei Carabinieri in cui vi erano tre giovani militari a bordo, l'autista Filippo Cavataio di 23 anni, Mario Placanica carabiniere di leva di 20 anni e il coetaneo Dario Raffone.

Il 7 aprile 2015 la Corte europea dei diritti umani, ha dichiarato all'unanimità che è stato violato l'articolo 3 sul "divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti" durante l'irruzione della scuola Diaz

Le persone fermate e arrestate durante i giorni della manifestazione furono in gran parte condotte nella caserma di Genova Bolzaneto, che era stata approntata come centro per l'identificazione dei fermati: in quei giorni transitarono per la caserma 240 persone, di cui 184 in stato di arresto.  In numerosi casi i fermati accusarono il personale delle forze dell'ordine di violenze fisiche e psicologiche e di mancato rispetto dei diritti degli imputati. 

G8 Genova

Il 5 marzo 2010 i giudici d'appello di Genova, ribaltando la decisione di primo grado, emisero 44 condanne per i fatti di Bolzaneto e, nonostante l'intervenuta prescrizione, condannò gli imputati a risarcire le vittime. La stessa corte di Cassazione parla nel 2013 a proposito dei fatti di Bolzaneto definendo quello vissuto nella caserma un "clima di completo accantonamento dei principi-cardine dello Stato di diritto".

Bolzaneto, il processo

Il processo di appello per le violenze di Bolzaneto si era concluso, nel giugno 2013, con  sette condanne e quattro assoluzioni. La quinta sezione penale della corte aveva assolto Oronzo Doria, all’epoca colonnello del corpo degli agenti di custodia,  e gli agenti Franco, Trascio e Talu.

Erano invece state confermate  le 7 condanne che erano state inflitte dalla Corte d’Appello di Genova il 5 marzo 2010 nei confronti dell’assistente capo di Pubblica sicurezza Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi) – che divaricò le dita della mano di un detenuto fino a strappargli la carne – degli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e del medico Sonia Sciandra. Per quest’ultima la Cassazione aveva ridotto la pena, assolvendola solo dal reato di minaccia. Pene confermate a un anno per gli ispettori della polizia Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi che avevano rinunciato alla prescrizione. La pene erano però quasi integralmente coperte da indulto.

G8 Genova

In Evidenza

Potrebbe interessarti

G8 Genova, l'Italia riconosce le violenze: "45mila euro alle vittime degli abusi"

Today è in caricamento