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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Verona

Impossibile incastrare i "Gemelli Lupin": assolti perché il dna è troppo simile

Almeno cento i casi che li vedono coinvolti tra il Piemonte e il Veneto, sempre assolti: sebbene la prova del Dna non ammetta errori, in questo caso non può essere risolutiva

Triveneto, case sparse tra la campagna friulana e Verona: qui una serie di rapine resta senza colpevole nonostante ogni volta venga ritrovata sulla scena del crimine una traccia di dna. Tutti gli amanti delle serie tv di stampo forense conoscono che la prova del Dna è la cosiddetta prova principe che non ammette assoluzioni, tranne in questo caso. L'unico accusato infatti ogni volta è stato assolto grazie al gemello. 

Eduard e Edmond sono infatti gemelli omozigoti, identici in tutto tranne nelle impronte digitali, impronte che sulla scena del crimine tuttavia non vengono mai rilevate. Impossibile quindi per chi indaga stabilire quale dei due possa essere stato coinvolto nel crimine. 

Eduard Trushi e Edmond Truschi sono conosciuti come i "gemelli Lupin": almeno cento i casi che li vedono coinvolti tra il Piemonte e il Veneto. Accuse di furto e rapina che i 34enni residenti a Castiglione delle Stiviere riescono sempre a dribblare.

Tutto inizia quattro anni fa, con una rapina e un inseguimento. La polizia viaggia dietro a un'auto lanciata a folle velocità, il conducente è un ottimo pilota, semina gli agenti e poi abbandona la vettura. Al suo interno, però, la polizia trova un mozzicone di sigaretta. Con il DNA del guidatore, Eduard Trushi. Scattano le manette ma in tribunale l’albanese si presenta col gemello: stesso taglio di capelli, stessi tatuaggi e, soprattutto, stesso DNA. E così, ecco che l’imputato viene assolto perché è impossibile definire chi dei due giovani fosse al volante.

Caso identico proprio in questi giorni a Verona: una rapina in villa finisce con il pestaggio violento del padrone di casa. Il rapinatore, però, nella colluttazione perde il cappellino. Ancora DNA. Ancora quello di Eduard Trushi. E, ancora una volta, al processo l’accusa non può dimostrare che in villa ci fosse lui e non suo fratello.

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