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Venerdì, 29 Marzo 2024
CRONACA

I genitori di Yara: "Bossetti dica la verità una volta per tutte"

Dal carcere Massimo Bossetti continua a dichiararsi innocente, anche se secondo i Ris sugli indumenti della 13enne c'erano fili dei sedili dell'automezzo usato dal muratore di Mapello. La mamma e il papà di Yara: "Dica quello che sa"

ROMA - Il cerchio si stringe intorno a Massimo Bossetti, l'uomo in carcere da giugno perché accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio. Oltre alla prova del dna, a incastrare il muratore di Mapello - secondo gli esami dei Ris di Parma - ci sono le tracce dei sedili del veicolo di Massimo Bossetti che sarebbero state riscontrate sui vestiti della 13enne di Brembate di Sopra. 

I genitori della 13enne rapita e poi uccisa nel bergamasco restano chiusi nel loro dolore, mantenendo un atteggiamento riservato e discreto. Ma, come riferisce La Stampa, chi sta accanto a loro racconta che Maria e Fulvio Gambirasio hanno un desiderio: vorrebbero che Bossetti raccontasse finalmente e una volta per tutte la verità.

Dalla cella in cui è rinchiuso dal 16 giugno, intanto, il muratore di Mapello continua a dichiararsi innocente e del tutto estraneo al rapimento e all'uccisione di Yara: "Io non c’entro niente. Non ho mai incontrato Yara in vita mia".  Anche il suo avvocato, Claudio Salvagni, ribadisce la sua onestà. Scrive Grazia Longo su La Stampa:

E di fronte all’ultimo elemento, schiacciante, dell’impianto accusatorio insiste: «Tutto viene letto contro il mio assistito, ci difenderemo a processo. Dove insisteremo anche sulla prova del Dna che non tiene conto delle tracce di Dna mitocondriale diverse da quelle di Bossetti».  

Il 25 febbraio la Cassazione sarà chiamata a esprimersi sulla scarcerazione, visto che il suo legale ha fatto ricorso contro la decisione del gip di Bergamo di tenere in carcere il suo assistito.

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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