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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Siae, Gino Paoli si dimette: "Sono una persona perbene"

Il cantante genovese ha presentato una lettera di dimissioni al consiglio di gestione della Siae in corso a Milano: "Voglio difendere la mia dignità"

ROMA - Accusato di evasione fiscale per aver portato in Svizzera - secondo gli inquirenti - illegalmente due milioni di euro, stamattina Gino Paoli si è dimesso dalla presidenza della Siae (società italiana degli autori ed editori). Lo ha fatto con una lettera presentata al consiglio di gestione in corso a Milano.

Il cantautore genovese non poteva restare in carica dopo le pesanti accuse e si difende così: "Sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati, voglio difendere la mia dignità di persona perbene".

Paoli scrive: "Alla luce delle vicende che mi hanno coinvolto in questi giorni  mi preme rivolgermi a voi con cui ho condiviso questo percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro. Ci tengo a dirvi che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati. Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine, intendo difendere la mia dignità di persona per bene. In questi giorni assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste. Quello che non posso proprio permettermi di rischiare, però, è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società. Ho volutamente aspettato qualche giorno a parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni. Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori".

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