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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Giulio Regeni morto in Egitto: "Segni di tortura sul corpo"

Lo studente italiano è stato trovato in un fosso: era scomparso al Cairo la sera del 25 gennaio. La Farnesina ha richiesto all'Egitto l'avvio immediato di un'indagine congiunta

Finisce in tragedia il caso di Giulio Regeni, lo studente friulano di ventotto anni scomparso a Il Cairo il 25 gennaio scorso. Il suo corpo è stato rinvenuto in un fosso, alla periferia della capitale egiziana.

Secondo i media egiziani, sul cadavere vi sarebbero "segni di tortura". La Farnesina ha richiesto a Il Cairo l'avvio immediato di un'indagine congiunta. Finora non c'è nessuna ipotesi ufficiale sulla matrice del delitto.  A riportare la notizia della presenza di segni di tortura sul corpo di Giulio Regeni è il sito del giornale "Al Watan", spiegando che "gli abitanti della zona Hazem Hassan della Città del 6 Ottobre (quartiere all'estrema periferia de Il Cairo) hanno trovato il corpo di un giovane uomo di 30 anni, totalmente nudo nella parte inferiore, con tracce di tortura e ferite su tutto il corpo". Sempre secondo il giornale egiziano, la polizia non avrebbe trovato i documenti della vittima. Il corpo era "gettato accanto all'istituto Hazem Hassan sulla strada desertica tra Il Cairo e Alessandria".

Giulio Regeni era scomparso la sera di lunedì 25 gennaio, ma la notizia è stata diffusa solo domenica. Il giorno della scomparsa del 28enne friuliano era il quinto anniversario della rivoluzione che depose l'allora presidente Hosni Mubarak e, in un primo momento, si era pensato che Regeni potesse essere stato arrestato per errore durante la manifestazione svoltasi a Il Cairo. Ma a far temere il peggio erano state martedì fonti egiziane che avevano escluso l'ipotesi: Regeni non risultava infatti tra le persone finite in carcere. Il ragazzo si trovava a Il Cairo per una ricerca in Economia per il dottorato al "Centre for Development Studies" che stava frequentando all'università britannica di Cambridge.

Ieri la Farnesina aveva diffuso una nota in cui annunciava un probabile tragico epilogo della vicenda del ricercatore. Nella nota si sottolineava che, in attesa di conferme ufficiali da parte delle autorità egiziane, "il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha espresso il profondo cordoglio personale e del governo ai familiari che si trovano al Cairo e che sono stati informati di questa notizia ancora prima di conferme ufficiali. In questo momento, assistiti dal nostro ambasciatore, stanno per essere raggiunti dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, che ha sospeso la sua visita in corso nella capitale egiziana. Il governo italiano ha richiesto alle autorità egiziane il massimo impegno per l'accertamento della verità e dello svolgimento dei fatti, anche con l'avvio immediato di un'indagine congiunta con la partecipazione di esperti italiani".

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