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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Egitto

"Giulio Regeni ucciso perché straniero"

Amr Darrag, unico membro del direttivo dei Fratelli musulmani ancora libero (e in esilio) racconta cosa c’è dietro la morte dell’italiano: "Nel Paese è in atto uno scontro tra le forze di sicurezza, lo hanno incastrato in una faida tra servizi"

Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano torturato e assassinato in Egitto, è stato "stritolato" in una faida interna tra i servizi segreti egiziani. Ad affermarlo è Amr Darrag, un ex ministro e membro del direttivo dei Fratelli musulmani, oggi in esilio dopo che il movimento islamico è stato sciolto e represso dal regime del presidente Adel Fattah al Sisi.

Secondo Darrag tutta la situazione politica in Egitto è al momento leggibile come "uno scontro tra le tre forze di sicurezza": la General Intelligence, cioè l'intelligence civile, contraria ad al Sisi, l'Intelligence militare - che è stata guidata dallo stesso generale oggi presidente - e la National Security, che ha compiti simili all'Fbi statunitense. Darrag ritiene che la General Intelligence stia oggi "speculando" sull'uccisione di Regeni contro al Sisi.

Ma perché Giulio Regeni è stato ucciso? Darrag non ha molti dubbi in merito: "Giulio Regeni non è stato ucciso nonostante fosse uno straniero: è stato ucciso perché era uno straniero. Perché era uno straniero e studiava i sindacati". In Egitto - spiega ancora il membro dei Fratelli musulmani - "le teorie complottiste sono realmente diffuse. So che per voi è difficile da immaginare, ma qui tutto è ricondotto a una cospirazione straniera. Inclusa la rivoluzione: che ancora oggi è vista come una cospirazione americana. E da chi è iniziata la rivoluzione? Non certo da Facebook". E' iniziata "dai lavoratori del Delta del Nilo", cioè dai sindacati, che sono "l'unica forza davvero temuta dal regime" per la loro capacità di mobilitazione.

Funerali Giulio Regeni | Foto UdineToday

ARRESTATO DALLA POLIZIA IL GIORNO DELLA SCOMPARSA - Il ricercatore, secondo una versione dei fatti diffusa ieri dalla Reuters, sarebbe stato arrestato dalla polizia il giorno stesso della scomparsa, lo scorso 25 gennaio, e poi trasferito in un compound gestito dai servizi di sicurezza. Tre funzionari dei servizi segreti egiziani e tre fonti di polizia avrebbero confermato questa ricostruzione. Ovviamente questa versione è in netto contrasto con quella ufficiale più volte ribadita delle autorità egiziane. Regeni fu trovato morto il 3 febbraio, abbandonato a lato di una strada fuori dal Cairo, con evidenti segni di tortura. Le autorità egiziane hanno fortemente negato qualsiasi coinvolgimento nella morte dello studente. Poco prima del ritrovamento del cadavere, la polizia aveva ipotizzato che il ragazzo fosse stato vittima di un incidente d'auto.

Giulio Regeni, ucciso al Cairo

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