Le svuota il conto e si prende anche i bot: vittima una disabile, accusato il compagno
L'uomo, un romeno residente a Gualdo Tadino, è finito a processo con l'accusa di circonvenzione di incapace. Racconta tutto PerugiaToday
Si conoscono, si innamorano, fanno un figlio insieme ma qualcosa, in quella relazione, non convince i parenti della donna, a causa di continue richieste di denaro da parte dell'uomo, ora finito a processo con l'accusa di circonvenzione di incapace.
Tutto partì in seguito ad una denuncia sporta dalla tutrice e parente della presunta vittima che - affetta da ritardo mentale e da disturbi comportamentali - non si sarebbe accorta che il compagno avrebbe abusato della sua condizione per trarne un ingiusto profitto.
I fatti contestati - racconta PerugiaToday - risalgono al 2011-2013: secondo l'accusa l'imputato avrebbe instaurato un rapporto con la donna per indurla ad assumerlo con un contratto di 30 ore a settimana, facendosi pagare uno stipendio di 800 euro, ma a fronte di una pensione di invalidità di poche centinaia euro da lei percepita.
Durante la loro convivenza, da cui è nato anche un figlio, l'uomo sarebbe stato capace di approfittare dei buoni sentimenti della compagna, tanto da indurla a chiedere alla sorella la delega della riscossione della pensione, a cedergli uno scooter e e i Buoni Ordinari del Tesoro a lei intestati.
Ed è proprio la tutrice della donna, nonchè parente della presunta vittima, ad accorgersi del danno patrimoniale che avrebbe subito nel tempo da parte dell'imputato; dai viaggi a Bucarest, alle spese per divorziare nel suo paese d'origine, fino a convicerla a spendere tutto il denaro che aveva nel conto corrente, depredato nel giro di pochissimi giorni.
La storia è finita in tribunale ed ora l'uomo - difeso dall'avvocato Giacomo Manduca - dovrà rispondere delle accuse che gli sono state mosse. L'udienza, fissata per questa mattina con l'ascolto dei testi del pm, è stata rinviata al prossimo settembre.
