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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Rigopiano, il generale e l'ultima lettera prima di morire: "Mi sento in colpa per quelle vittime"

Il cadavere di Guido Conti, generale del corpo forestale in congedo, è stato trovato senza vita nella sua auto. Nella sua lettera d'addio parlerebbe della tragedia dell'hotel Rigopiano: i familiari smentiscono

Il generale dei carabinieri forestali in congedo Guido Conti, noto per aver guidato l'inchiesta sulla mega discarica dei veleni del Polo Chimico di Bussi (Pescara) è stato ritrovato morto ieri nella sua auto. L'ipotesi più probabile è che Conti si sia tolto la vita. Dopo la sua morte è stata trovata una lettera, indirizzata alla famiglia, nella quale il generale cita la vicenda di Rigopiano

In questa lettera, che l'agenzia AdnKronos ha potuto visionare, a un certo punto si legge: "Da quando è accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita è cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perché tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma". 

Spiega infatti il generale: "Non per l'albergo, di cui non so nulla, ma per l'edificazione del centro benessere, dove solo poi appresi non esserci state vittime. Ma ciò non leniva il mio dolore. Pur sapendo e realizzando che il mio scritto era ininfluente ai fini della pratica autorizzativa mi sono sempre posto la domanda: Potevo fare di più?".

La smentita dei famigliari

I famigliari del generale hanno tuttavia precisato che non c'è alcuna correlazione tra il loro congiunto e Rigopiano. 

PerugiaToday riporta integralmente anche il testo di un'altra lettera, datata 2016, che Guido Conti - figlio a sua volta di un ispettore generale del Corpo Forestale dello Stato - aveva postato sul proprio profilo Facebook (oscurato da qualche giorno) all'allora premier Matteo Renzi, per difendere il corpo forestale contro l'accorpamento nell'Arma deciso dal suo Governo

Al sentire Ella, giorni fa decretare con animo lieto e, mi consenta, assoluta misconoscenza, lo scioglimento di una istituzione benemerita bisecolare e carica solo di DIGNITA' , abnegazione ed efficienza, mio Padre è morto due volte. Ed insieme a lui decine di migliaia di uomini che nella nostra Missione, perche' tale e' lo spirito che ci anima, hanno creduto e credono. E questo non posso permetterlo. Senza battermi fino in fondo. Perche' trionfino equilibrio e buon senso. Me lo chiedono la Sua memoria e la dignita' di uomini e donne che hanno creduto e credono in quello che fanno. A volte fino al sacrificio della propria vita. Che fosse tra le fiamme o in conflitto a fuoco, a soccorrer sepolti tra le macerie o roteando spericolatamente sulle fiamme alte a bordo di mezzi aerei. Rifletta, Sig. Presidente, unitamente magari a qualche Suo cattivo consigliere. Perché tra l'altro Ella sta tagliando l'unica fdp con il bilancio...in pari. Che non costa nulla. E non ha debiti. Al contrario di infinite e voraci partecipate regionali e statali ad esempio, o dei tanti carrozzoni sacche di sperpero e sottopolitica. 

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