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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Immigrazione

"Pagati per venire da noi": la Germania rimanda in Italia trecento immigrati

Con Lampedusa al collasso nel maggio scorso l'Italia diede a trecento migranti un pass e cinquecento euro a testa per raggiungere la Germania. Oggi, la cancelliera Merkel li "rispedisce" indietro

ROMA - "L'Ue non può e non deve lasciarci soli". E' stata questa la disperata richiesta d'aiuto arrivata da più parti nei giorni della strage di migranti a Lampedusa. Un messaggio espresso con forza, con "cattiveria". Un messaggio che, però, l'Unione Europea sembra non avere colto. La Germania della neoeletta cancelliera Angela Merkel, infatti, è pronta a rimandare in Italia i trecento migranti, esuli da Libia, Togo e Ghana, arrivati ad Amburgo, dall'Italia, lo scorso maggio. 

Gli immigrati, ai quali il governo italiano aveva concesso un pass e cinquecento euro a testa per lasciare Lampedusa, "non hanno nessun diritto legale a un alloggio, nè a un'assistenza economica in Germania" ha tuonato il ministro tedesco Detlef Scheele. Ed è la normativa Ue a metterlo in una posizione di forza.

Con la sottoscrizione del regolamento "Dublino II", infatti, i Paesi membri sono obbligati ad ospitare gli immigrati che arrivano sul territorio nazionale fino a che lo status del richiedente asilo non viene certificato. Per questo, la mossa dell'Italia, nello scorso maggio alle prese con un'altra ondata di sbarchi, è tecnicamente illegale. 

"Sarebbe folle dare loro false speranze di un futuro lavorativo qui" ha concluso Scheele. E sembra sia altrettanto folle dare loro una speranza di restare in Germania: con le autorità tedesche che hanno già messo a disposizione degli immigrati un biglietto del treno gratis per tornare in Italia. Con Lampedusa distrutta da un dramma, una nuova ondata è pronta. 

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