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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Bari

Strage dei treni in Puglia, il capostazione indagato torna in servizio (con gli arretrati pagati)

Nell'incidente del 12 luglio 2016 persero la vita 23 persone e ne rimasero ferite 50


Il capostazione di Corato, indagato nell'ambito della strage ferroviaria del 12 luglio 2016, in cui persero la vita 23 persone e ne rimasero ferite 50, potrà tornare in servizio. 

Lo ha stabilito il tribunale del lavoro che ha disposto la riammissione per il dipendente Ferrotramviaria, all'indomani del disastro sospeso dal servizio insieme ad altri due lavoratori, il capostazione di Andria e il macchinista superstite. Le accuse a vario titolo contestate ai tre, insieme a tecnici ed amministratori di Ferrotranviaria, sono di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. 

Il tribunale ha annullato anche il provvedimento di sospensione dalla retribuzione, condannando Ferrotramviaria al pagamento di tutti gli arretrati maturati. I giudici hanno ritenuto insufficiente per la sospensione dal servizio il semplice coinvolgimento del lavoratore come indagato in un procedimento penale.

La strage ferroviaria Andria-Corato

Nell'incidente hanno perso la vita i macchinisti di entrambi i convogli, il capotreno del treno ET1016, un Dirigente di Movimento fuori servizio e 19 passeggeri dei treni. La collisione è avvenuta alle ore 11:06 nella campagna andriese, in mezzo agli uliveti. I treni coinvolti, entrambi di proprietà della compagnia ferroviaria privata Ferrotramviaria e composti da quattro carrozze, stavano viaggiando a velocità sostenuta (100-110 km/h) in direzioni opposte. Lo schianto è avenuto in curva, e probabilmente proprio questo elemento non ha consentito ai macchinisti di attivare i freni di emergenza e tentare di evitare la collisione. Alcune carrozze si sono completamente disintegrate nello scontro.

L'inchiesta

La procura di Trani ha aperto un'indagine ipotizzando i reati di disastro ferroviario ed omicidio colposo plurimo. L'inchiesta è ancora in corso. In base agli accertamenti dei pm, a causare l'incidente sarebbe stato un errore umano dovuto all'utilizzo del blocco telefonico su una linea a binario unico e, da parte dei dirigenti della società Ferrotramviaria, l'aver omesso "la collocazione di impianti e apparecchiature tecnologiche deputate alla protezione della marcia dei treni idonei a prevenire ed evitare il disastro ferroviario". 

Incidente ferroviario in Puglia, le foto

In pratica non c'era alcun sistema di sicurezza tecnicamente valido sulla tratta ferroviaria Corato-Andria, a partire proprio dal "blocco telefonico", in base al quale i capistazione si scambiano dispacci per segnalare la partenza e l'arrivo dei treni: un sistema ormai ritenuto "obsoleto".

Incidente treni, il sindaco di Corato sul posto

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