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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Venezia

Venezia, anche l'industria delle crociere chiede di spostare le Grandi Navi

Tutti d'accordo, via le Grandi Navi dal canale della Giudecca, ma quale soluzione? Il trasloco a Marghera porta con sé numerosi problemi. Sabato in piazza i comitati No Nav

Venezia, 24 ore dopo una tragedia per fortuna solo sfiorata, si accende il dibattito sul passaggio delle Grandi Navi nel canale della Giudecca, ma a chiedere con forza l'avvio dell'utilizzo del canale Vittorio Emanuele è anche la Clia, associazione internazionale dell'industria crocieristica. In una nota, Clia ha infatti dichiarato di concordare con le dichiarazioni del sindaco di Venezia: "Sull'urgenza di spostare le grandi navi dal canale della Giudecca".

Le compagnie fanno presente come sia necessario far partire i lavori per il dragaggio del canale Vittorio Emanuele profondo appena sei metri "così da tracciare la nuova rotta per le navi più grandi" per poter arrivare alla Stazione Marittima di Venezia senza passare per il canale della Giudecca.

La soluzione di non transitare per il Canale della Giudecca era già stata proposta ed è nelle mani del ministro Toninelli che -come spiega il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro- la deve sbloccare.

Il primo cittadino in seguito all'incidente dell'Msc ha suggerito di avviare immediatamente una sperimentazione procedendo per adeguare il canale e spostare progressivamente tutte le navi: "Facendole arrivare alla stazione Marittima, o fancedole fermare a Marghera nel caso di quelle di dimensioni maggiori".

Incidente Venezia, cosa è successo

Intanto restanto sotto stretto monitoraggio, all'Ospedale Civile di Venezia, le condizioni delle due pazienti straniere ricoverate dopo l'incidente alla banchina di San Basilio avvenuto domenica mattina quando la nave Msc Opera ha travolto il battello fluviale River Countess ormeggiato alla banchina San Basilio. Per la signora H.R., 66 anni, di nazionalità australiana, prosegue l'osservazione per le conseguenze del trauma toraco-dorsale riportato a bordo del battello nel momento dell'impatto. La signora M.V., 71 anni, di nazionalità neozelandese, ha deciso di sottoporsi nell'ospedale veneziano alle cure necessarie per il trauma complesso subìto alla spalla, per cui sarà necessario un intervento chirurgico. Già dimesse le altre due turiste giunte in Pronto Soccorso, una signora statunitense e una signora australiana, medicate per traumi minori.

"Le procedure tecniche di arrivo sono state rispettate, la nave stava facendo la sua rotta per entrare in porto, dobbiamo accertare il momento in cui si è manifestata l'avaria" ha spiegato il procuratore di Venezia Cherchi annunciando la necessità di una consulenza tecnica.

La causa dell'impatto, secondo Msc, è stata un'avaria al motore che ha fatto accelerare la nave fino a rompere il cavo del rimorchiatore che la teneva "frenata" a poppa. La stessa Msc ha precisato che il problema tecnico si è manifestato intorno alle 8:30 quando l'imbarcazione, in avvicinamento al terminal crociere di Venezia, era accompagnata da due rimorchiatori.

De Falco: "Mancanza di serietà"

"Ancora una volta dobbiamo registrare mancanza di serietà" sottolinea all'AdnKronos il comandante Gregorio De Falco, parlamentare ex M5s ora nel gruppo misto, ufficiale alla capitaneria di Livorno al momento del naufragio della nave da crociera 'Costa Concordia' all'isola del Giglio, durante il quale divenne celebre la sua comunicazione con il comandante Francesco Schettino.

"I ministri dell'epoca -Passera e Clini- adottarono d'intesa un decreto che oltre a disciplinare la distanza di navigazione dalla costa stabiliva il divieto per navi superiori a una certa stazza di navigare nel canale della Giudecca. Ma dal 2012 a oggi, una serie continua di proroghe e tavoli hanno rinviato l'applicazione di quel decreto, andando incontro alle esigenze turistico-commerciali".

"La nave coinvolta nell'incidente è un gigante, completamente 'fuori scala' rispetto alla città -sottolinea ancora De Falco- Le navi devono certamente arrivare a Venezia ma navigando a sud del canale della Giudecca: dovrebbe essere evidente a tutti".

Non si vuole rinunciare alla vista panoramica di Venezia dalla nave?
"Ma i turisti attraccano a Civitavecchia per visitare Roma o a Livorno per vedere Pisa..."

Venezia, divieto dal 2012 col decreto Passera-Clini

Il decreto Passera-Clini prevedeva che le navi oltre le 40mila tonnellate non dovessero più transitare per la Giudecca. In sette anni non è stato deciso niente di operativo. Le navi hanno continuato ad arrivare a Venezia e a scaricare decine di migliaia di turisti ogni settimana, soprattutto in primavera ed estate.

Il ministro dei beni Culturali, Alberto Bonisoli, al Gr Rai Radio Uno, ha ribadito oggi come già a metà ottobre il Mibac avesse "avviato la procedura di vincolo del Canale della Giudecca" che "consentirà a un comitato tecnico, in futuro, di decidere quali navi possono passare per questo canale" ma il ministro ha sottolienato come Comune e Autorità del porto avessero presentato ricorso.

Quanto all'allargamento a Porto Marghera di un canale da 'dedicare' alle grandi navi Bonisoli ha invece puntato l'attenzione sul rischio di inquinamento ambientale. "Ci stanno lavorando insieme sia Toninelli che il ministro Costa perchè li si tratta di vedere che cosa fare dei milioni di tonnellate di fanghi tossici nel momento in cui si allarga il canale".

La linea di Comune di Venezia, Regione Veneto e compagnie di crociera, è quella di portare le navi più grandi attraverso il canale Vittorio Emanuele via Porto Marghera, mentre nessuna limitazione resterebbe per le più piccole. Il ministro Toninelli si era invece fatto promotore di una soluzione per far arrivare le navi ai margini della laguna, al Lido o alle bocche di porto.

canale vittorio emanuele venezia-2

Sabato la manifestazione dei "No grandi Navi" è stata convocata per pretendere lo stop definitivo del passaggio delle imbarcazioni da crociera all'interno della Laguna. 

Come spiega il portavoce Luciano Mazzolin, portavoce del Comitato No-Grandi Navi, anche il "trasloco" dalla Giudecca al canale dei petroli di Marghera avrebbe un alto impatto ambientale sul delicato ecosistema della Laguna di Venezia a causa del moto ondoso provocato dal passaggio dei natanti.

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Ad imprimere un colpo di acceleratore era già stato l’Unesco che nel 2017 aveva aperto un’istruttoria su Venezia anche a causa della situazione delle Grandi Navi

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