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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dai complici agli spostamenti: i misteri del terrorista di Berlino

L'attentatore ucciso a Sesto San Giovanni. "Perché era proprio alle porte di Milano?". E ancora: "Come ha potuto, uno dei terroristi più ricercati d'Europa, lasciare la Germania?"

Tanto l'Italia quanto la Germania continuano a dare la caccia a possibili complici di Anis Amri, il tunisino accusato di aver compiuto la "strage del mercatino di Natale a Berlino", ucciso in un conflitto a fuoco dalla polizia nella notte tra giovedì e venerdì a Milano. Gli inquirenti stanno cercando di individuare i canali e l'eventuale rete di sostegno del 24enne accusato di essersi lanciato con un camion sulla folla, uccidendo 12 persone. L'attacco è stato rivendicato dallo Stato islamico (Isis), che ha anche diffuso un video nel quale si vede il giovane dichiarare fedeltà al califfo Abu Bakr al Baghdadi.

"Come ha potuto uno dei terroristi più ricercati d'Europa lasciare la Germania?" si chiede il giornale Die Welt sul suo sito internet, in una non troppo velata critica alle forze dell'ordine e di sicurezza del paese. 

Gli inquirenti tedeschi ora si domandano se Amri abbia avuto aiuto da complici. Il jihadista, quando è stato ucciso, aveva in tasca poche centinaia di euro e nessun telefono. Sarebbe passato in Italia attraverso la Francia. "E' importantissimo per noi stabilire se ci fosse una rete di complici...nella preparazione o nell'esecuzione dell'attentato, oppure nella fuga del sospettato", ha spiegato il procuratore federale Peter Frank.

Attentatore ucciso a Milano - Foto B&V Photographers

Amri era nei radar delle autorità antiterrorismo sia della Germania sia dell'Italia. Era entrato in Europa attraverso l'Italia nel 2011, avendo attraversato il mare in un barcone. Aveva poi trascorso quattro anni in prigione in Italia per aver contribuito a incendiare un centro per i rifugiati. In prigione si sarbebe radicalizzato.

Berlino, attentato al mercatino di Natale (Foto Ansa)

Dopo aver scontato la pena si era spostato in Germania, nel 2015, approfittando del fatto che i paesi aderenti al trattato di Schengen non hanno controlli di frontiera. Questa circostanza l'ha favorito anche nella sua fuga. Le agenzie di sicurezza tedesche avevano iniziato a monitorare il giovane a marzo, sospettando che stesse tentando dei furti per raccogliere denaro da usare per l'acquisto di armi automatiche poi utilizzabili in un attacco. Ma la sorveglianza era stata interrotta a settembre perché Amri, che avrebbe dovuto essere espulso mesi prima, era visto principalmente come un piccolo spacciatore.

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