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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso

Intervista a Graziano Stacchio, il benzinaio che ha ucciso chi lo stava rapinando

Vittima ed eroe suo malgrado, il benzinaio di Ponte di Nanto prova ad analizzare lucidamente la situazione. Ecco la sua verità su questa controversa storia: "Dobbiamo mantenere il giusto equilibrio fra le ragioni dei residenti e dei rom. Non tutte le mele sono marce"

Su Graziano Stacchio, il coraggioso benzinaio di Ponte di Nanto in provincia di Vicenza, si è scritto e detto di tutto.  Favorevoli, contrari, indignati. Ognuno ha il suo punto di vista, la sua verità, su questa controversa storia. Ma è proprio lui, in maniera lucida e umile a dirci la sua in questa intervista e soprattutto a spiegare i veri motivi per cui ha sparato ad Albano Cassol, il rom di 41 anni morto con un colpo di fucile. Il suo fucile. 

Stacchio, mettiamo il caso che lei possa tornare a quel giorno maledetto. Si comporterebbe nello stesso, identico modo? 

E’ una domanda che mi pongo ogni giorno e nonostante questo non so ancora darmi una risposta. In quel momento quando avevo l’arma del rapinatore puntata contro mi è scattato uno stato d’animo difficile da spiegare.  Ero terrorizzato ma allo stesso tempo mosso dal naturale istinto di sopravvivenza. Non solo per me ma anche e soprattutto a difesa della ragazza, ostaggio nel negozio. 

Agli occhi della ragazza a cui ha prestato aiuto, lei ora sarà sicuramente un eroe.

Era terrorizzata. Piangendo mi è corsa incontro dicendomi: “ Mi ha salvato la vita, lei è la mia salvezza” . Se non fossi intervenuto chissà cosa le avrebbero fatto questa volta.  Era stata già minacciata e addirittura sequestrata nella precedente rapina.

Lei è nonno di quattro nipoti. Come stanno vivendo tutto questo clamore mediatico su di lei e la sua famiglia?

Ne soffrono molto,  soprattutto mio nipote di 11 anni, il più grande.  Per lui la violenza non dovrebbe esistere e, come è giusto che sia non ne capisce il senso.

Le sono state rivolte minacce? 

No, nessuno ha minacciato me o la mia famiglia. Ed io, soprattutto dopo la fiaccolata contro la delinquenza della nostra zona in cui sono stati perpetrati atti vandalici cerco di mantenere il giusto equilibro fra le ragioni dei residenti e dei rom. Non tutte le mele sono marce. Ricordiamo che anche loro hanno dei bambini. 

Per caso o  fatalità,  lei non è nuovo a questi atti di grande coraggio. Nel 1988 infatti ha ricevuto un premio al valor civile per aver salvato una donna caduta in un canale dopo un incidente con l’auto. Anche lì, non ha esitato, giusto? 

Sembra essere il mio destino quello di trovarmi ad aiutare, soccorrere persone che sono in pericolo. Non cerco queste situazioni ma puntualmente ne sono protagonista mio malgrado. 

In molti si sarebbero girati dall’altra parte e nel caso della rapina, scappati a gambe levate. Lei no, perché? 

Perché l’omertà non può valere più del coraggio. Nelle nostre zone sembra di essere tornati nel Far West. A dettare legge non sono le istituzioni ma la delinquenza, i ladri, i disonesti. Qui una persona onesta deve avere paura di aiutare una persona disperata  e in balia dei  malviventi. E quella ragazza  mi creda, minacciata da cinque uomini armati di mitra, era disperata.

In questi giorni lei ha partecipato a molti programmi televisivi.  Nel raccontare la sua tragica vicenda una cosa si nota più di altre. Nella sua postura è visibile tutto il peso e la stanchezza del suo stato d’animo che sarà di certo combattuto fra il senso di colpa e lo smarrimento. Dico bene?

Odio la violenza e ogni sua sfaccettatura. Non ho sparato per uccidere ma solo per legittima difesa. L’autopsia sul corpo inoltre ha confermato e appurato questo. Mi ha lasciato sgomento la totale noncuranza con cui gli altri rapinatori non hanno prestato soccorso a Cassol.  L’uomo poteva essere salvato ma loro incoscienti non mi hanno permesso di aiutarlo, bastava un laccio emostatico e ora sarebbe vivo. Ferito ma vivo. Questa gente non è rispettosa della vita di nessuno, neanche dei loro conoscenti. 

Il suo caso ha fatto molto discutere, soprattutto i politici. Che idea si è fatto?

La sicurezza in Italia sembra pura utopia. Lo Stato latita sulla questione sicurezza e sembra non avere più quel potere istituzionale che aveva un tempo.  E mi chiedo. Ma la giustizia, la sicurezza è di destra o di sinistra?  Assisto a discussioni infinite dove si tende solo a rimbalzarsi le responsabilità e alla fine non cambia nulla e nessuna decisione concreta viene presa. Non sarà che l’omertà oggi come oggi valga più del coraggio?

Per lei, ora cosa desidera?

Sto vivendo una specie di incubo tra l’assedio dei media e le notti trascorse insonni. Riesco a riposare solo grazie all’assunzione di tranquillanti . Perché la notte, quando sono solo con i miei pensieri, il ricordo di quel giorno diventa più opprimente e pesante . Ed io,  che sono solo un uomo, crollo.

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