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Venerdì, 29 Marzo 2024
Italiane rapite in Siria

Italiane rapite in Siria, l'urlo del papà: "Non fate loro del male"

Parla il padre di Vanessa Marzullo, l'italiana rapita in Siria insieme all'amica Greta Ramelli: "Erano andate a fare del bene. Sarebbe un dramma se qualcuno le ripagasse col male"

ROMA - Nono sono superficiali. Non lo sono mai state. E nel loro "sogno" Vanessa e Greta ci credono davvero. Salvatore Marzullo, il papà di Vanessa, la giovane rapita insieme a Greta Ramelli in Siria, rompe il silenzio, a ormai quasi due settimane dalla scomparsa di sua figlia e dell'amica. 

"Chi ha fatto Vanessa e Greta prigioniere dovrebbe ricordare cosa erano lì a fare. Volevano il bene e sarebbe un dramma se qualcuno le ripagasse con il male". ha urlato in un'intervista concessa a "Oggi". 

Poi, una difesa delle due cooperanti lombarde, accusate da più parti di essere giovani sprovvedute e superficiali. "Ho cercato di convincerla in ogni modo a non partire, ma non potevo impedirglielo. Vanessa è maggiorenne - ha raccontato - una ragazza d'oro, brava e responsabile. Con lei ho cercato di ragionare, di convincerla in tutti i modi a non fare quello che aveva in mente. Ma quando ti rendi conto che tutti i tuoi discorsi, i tuoi ragionamenti e alla fine anche tutte le tue preghiere non vengono ascoltate cosa puoi fare? Non potevo impedirle di fare quello che voleva. Ho sbagliato? Dovevo legarla?". 

"Non sono superficiali. Mi ha fatto male in questi giorni leggere e ascoltare commenti di persone che le descrivono così. Vanessa - ha concluso - è proprio il contrario", conclude Salvatore Marzullo.

Vanessa e Greta, le due italiane rapite in Siria (Foto Facebook)

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