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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Italia e Israele: amicizia e armi in comune

Netanyahu ha definito i rapporti con il nostro paese "eccezionali". Non solo rapporti politici ma anche di compravendita di armi e di accordi militari

Non è la prima volta che i due capi di stato si incontrano: per il primo viaggio istituzionale al di fuori dai confini europei Letta scelse proprio il territorio israeliano, all'inizio di luglio scorso. In quell'occasione visitò il museo di Gerusalemme dedicato alla tragedia della Shoa e aveva incontrato il premier Natnyahu a cui aveva assicurato che le relazioni tra i due paesi era "al loro massimo": "Un rapporto importante non solo per la cultura, ma anche perché vogliamo imparare da voi sulla creazione delle start up e sulle aziende innovative" aveva affermato il presidente del consiglio.

Il vertice di questi giorni sarà tra governo e governo e riguarderà gli accordi politici, economici e culturali. L'Italia è infatti il quarto partner commerciale d'Israele e il secondo partner mondiale in campo scientifico, con accordi che riguardano diversi campi tra cui turismo, ambiente, energie rinnovabili, acqua e trasporti. Il nostro paese avrebbe un ruolo non marginale nel programma di cooperazione scientifica tra lo stato israeliano e l'Unione Europea noto come 'Horizon 2020': secondo una nota ufficiale diffusa dal governo israeliano "l'accordo rispetta pienamente i requisiti giuridici e finanziari dell'UE, rispettando allo stesso tempo le sensibilità politiche di Israele e delle sue posizioni di principio". Israele investirà 500 milioni di Euro e riceverà da Horizon 2020 nei prossimi anni 1,4 miliardi di Euro. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz si sarebbe giunti a tale compromesso grazie al ministro della giustizia Tizpi Livni e dal capo della diplomazia Ue Catherine Ashton dopo 'una maratona telefonica'.

Inoltre nella base aerea di Uvda l'Italia insieme a Grecia e Stati Uniti ha avviato la più grande esercitazione multinazionale di aerei da combattimento mai ospitata da Israele, più precisamente nella zona di del deserto di Negev. A "Blue Flag" (questo il nome dell'operazione) doveva partecipare anche la Polonia, tiratasi indietro per i costi molto alti delle manovre. Il tutto concepito per aumentare la forza militare area dello stato israeliano: il piano in cantiere, Expanding Attack Capacity (EAC), punta a un uso "massiccio, persistente e punitivo" della cosiddetta "forza aerea di precisione" per ridurre la durata delle guerre future ed evitare l'uso di forze di terra, considerato costoso e dannoso.

Lo stato israeliano è stato anche il primo cliente dell'industria italiana nel 2012 con investimenti per 473 milioni di euro, secondo i dati del rapporto annuale del governo di Roma sulle esportazioni di armi. Il prodotto che maggiormente ha interessato Israele è stato il caccia d'addestramento M-346 dell'Alenia Aermacchi, una delle compagnie di Finmeccanica. Inoltre il nostro governo ha acquistato dallo stato israeliano circa un miliardo di dollari di attrezzature di sorveglianza e militari.

Per queste ragioni durante i giorni di viaggio istituzionale del premier israeliano nel nostro paese sono state organizzate diverse proteste: a Torino, tappa iniziale del viaggio, e a Roma. Tutto è cominciato il 30 novembre con un presidio a Piazza Venezia nel pomeriggio.

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In contemporanea si svolgeva la manifestazione in solidarietà al popolo palestinese anche presso l'ex stazione Torino-Ceres. Infine nei pressi di Castel Sant'Angelo alcuni attivisti della Rete Romana in solidarietà al popolo palestinese ha organizzato un presidio nelle ore in cui Netanyahu si recava dal Papa: "La colonizzazione sionista della Palestina e la pulizia etnica, iniziate oltre 100 anni fa, non si sono mai fermate e procedono perché la comunità internazionale, tra cui il nostro paese, sono più che silenti, concordi" scrivono gli attivisti nel volantino distribuito al presidio.

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