rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"In Italia rischio di attentati come in Francia e Belgio"

A lanciare l'allarme è Mario Parente, il direttore dell'Agenzia informazioni e sicurezza interna. Per il numero uno dell'agenzia di intelligence "il rischio più sensibile è l'attivazione sul nostro territorio di piccole cellule" di foreign fighters rientrati in Italia

L'Italia come il Belgio e la Francia. Mario Parente, direttore dell'Aisi (l'Agenzia terrorismo e sicurezza interna), esprime le proprie preoccupazioni per il fatto che anche il nostro Paese "possa essere teatro di pianificazioni terroristiche complesse, sul modello di quelle francesi o belghe", "con operativi addestrati, in qualche modo inviati dal Daesh e supportati da remoto". E' quello che il numero uno dell'agenzia di intelligence interna italiana ha detto intervenendo al convegno "Il terrorismo internazionale confessionale: caratteristiche della minaccia e strumenti per la prevenzione e il contrasto in ambito internazionale", citato dall'Huffington Post.

Parente invita inoltre a non sottovalutare "la possibilità che al Qaeda, parallelamente alla perdita di influenza del Daesh, possa tentare di riaffermare la propria leadership con attentati eclatanti che ne esaltino l'immagine". L'esempio che viene alla mente è uno e potentissimo: "basti pensare a quale forza di attrazione abbia avuto l'episodio delle due torri a New York", dice Parente. Il rischio "più sensibile", chiarisce , "è l'attivazione sul nostro territorio di piccole cellule, che potrebbero trovare nel rientro nel nostro Paese un momento di fusione tra la mera volontà di passare all'azione, e l'esperienza dei foreign fighters che rientrano". "Insomma potremmo avere un Mohammed Game, che però può avvalersi delle competenze di chi è stato sul terreno di guerra, imparando a combattere e a confezionare ordigni. È una minaccia liquida, diffusa, difficile da definire".

L'ATTENTATO ALLA SANTA BARBARA - Il 12 ottobre 2009, il libico Mohamed Game tentò di farsi esplodere davanti alla caserma milanese Santa Barbara, in un tentativo di "jihad personale", preparata "tra le mura domestiche" contro il governo e Silvio Berulsconi "responsabile della politica estera in Italia", come scrisse il gup di Milano Stefania Donadeo nella motivazioni della sentenza con la quale nel 2010 Game fu condannato a 14 anni di reclusione per attentato con finalità terroristiche e detenzione, porto e fabbricazione di esplosivi. Game aveva "anche preso in considerazione - si legge ancora - altri luoghi come la metropolitana milanese, lo stadio di San Siro, i luoghi frequentati dal ministro Maroni, dal ministro Calderoli, la casa di Berlusconi, le sedi Mediaset". L'ordigno davanti alla caserma esplose solo in parte, ferendo gravemente lo stesso Game (che ha perso la vista e parte di un braccio) e due militare in maniera lieve. 

Roma: allarme terrorismo dopo gli attentati di Parigi |Infophoto

RISCHIO FOREIGN FIGHTERS - Parente lancia anche un allarme sul "problema del ritorno delle migliaia di foreign fighters", come conseguenza della progressiva sconfitta dello Stato islamico. Molti torneranno demoralizzati. Altri no, perché si sono arruolati, da quanto sappiamo, solo per motivi economici. Altri ancora si sarebbero già allontanati da quelle zone per il timore di essere arrestati e giustiziati come disertori", dice Parente, ma non mancherà chi tenterà di fare ritorno nei rispettivi paesi. "Alcuni potrebbero infiltrarsi nei Paesi limitrofi, stringendo alleanze con gli ex rivali qaedisti o raggiungere focolai più lontani, come lo Yemen. Ma avremo sicuramente il problema dei tanti che rientreranno in Europa, un problema che si affianca a quello dei lupi solitari già presenti nel nostro Paese", conclude Parente. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"In Italia rischio di attentati come in Francia e Belgio"

Today è in caricamento