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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca La Spezia

Attacco a sede Pd, scoperta cellula neonazista a La Spezia

Sono sei le persone indagate ritenute responsabili dei reati di "associazione finalizzata all'incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali". Il gruppo, secondo i carabinieri, organizzava ronde "punitive"

LA SPEZIA - Operazione Aurora, questo il nome in codice dell'indagine che ha portato i carabinieri del comando provinciale di La Spezia ad individuare l'attività del gruppo "Autonomi nostra la Spezia". Una vera e propria cellula di militanti riconducibili all'area naziskin, dedito ad attività di propaganda attraverso l'apposizione sulle vie della provincia di simboli nazisti e l'imbrattamento di targhe e iscrizioni commemorative della Resistenza e della lotta antifascista.

I militari hanno eseguito sei perquisizioni e per tre degli indagati è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza con il divieto di allontanamento dall'abitazione nelle ore notturne. Le sei persone sono accusate di associazione finalizzata all'incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali etnici e nazionali e, a vario titolo, anche per danneggiamento e incendio aggravati.

Alcuni esponenti del gruppo hanno anche organizzato ronde "punitive" nei confronti di cittadini extracomunitari e hanno appiccato il fuoco in piu' circostanze a raccoglitori di indumenti usati, di proprietà della Caritas spezzina. Recentemente il gruppo si era dotato di una base logistica, ovvero una roulotte parcheggiata in una zona boschiva nel comune di Follo, sempre in provincia di La Spezia, lungo l'alveo del fiume Magra. Qui, lo scorso gennaio, i Carabinieri avevano trovato le istruzioni per fabbricare ordigni rudimentali esplosivi.

L'indagine coordinata dal Procuratore capo Antonio Patrono, ha preso avvio nel maggio 2016, a seguito delle denunce presentate ai carabinieri per l'imbrattamento, avvenuto con l'apposizione di svastiche e simboli nazisti, all'esterno della locale sede del Partito Democratico. Una prima perquisizione a distanza di pochi giorni a carico di noti militanti dell'ultradestra locale aveva portato al ritrovamento di armi bianche, materiale documentale e informatico di chiara ispirazione nazista.

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