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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Trento

Il paese che non vuole la lapide per Alba Chiara, uccisa dal fidanzato: il sindaco si dimette

"Il femminicidio non si tace". Si è dimesso ieri sera Gianluca Frizzi, sindaco di Tenno, il paese trentino teatro dell’omicidio di Alba Chiara Baroni, uccisa a colpi di pistola dal fidanzato

Il 31 luglio 2017 Alba Chiara Baroni, 22 anni, moriva uccisa da alcuni colpi di pistola esplosi contro di lei dal suo fidanzato Mattia Stanga, poi suicidatosi. Siamo a Tenno, in provincia di Trento, un paesino di duemila anime tornato sulle prime pagine dei giornali dopo che ieri sera il sindaco Gianluca Frizzi si è dimesso: voleva onorare degnamente la vittima del femminicidio avvenuto nel suo paese, ha lasciato perché nella sua comunità - scossa profondamente da quell'omicidio-suicidio - non c'è forse stata una condanna abbastanza forte.

Il sindaco ha deciso di dimettersi perché Tenno non riesce a dare una risposta univoca contro il femminicidio, come se volesse dimenticare, guardare da un'altra parte. "Mesi fa – ha spiegato il sindaco stesso – ho ricevuto la richiesta della famiglia di Alba Chiara di posizionare una lapide, un simbolo, in ricordo della ragazza".

Spara alla fidanzata e si toglie la vita: il dramma di Alba Chiara e Mattia

La comunità si è rivelata profondamente divisa sull'istituzionalizzazione del ricordo. Divisioni che hanno convinto il sindaco a lasciare la carica di primo cittadino, dopo aver dato pieno appoggio alla richiesta da parte della famiglia della giovane di realizzare una lapide in ricordo della 22enne.

"Allora la domanda che dopo mesi di tira e molla mi sono posto è semplice: questa vicenda va ricordata o dimenticata? Siamo in una tempesta, e il capitano della nave ha dovuto decidere: questa tragedia va ricordata. Un punto va messo: quanto accaduto è inaccettabile e inqualificabile – sostiene il sindaco -. I fatti recenti hanno determinato incomprensioni con la mia maggioranza. Che portano alle mie irrevocabili dimissioni, perché non posso più rappresentare la comunità tennese nella sua interezza. Ho qui un documento sul quale chiedo ad ogni consigliere comunale di esprimersi. Di dire ‘sì’, ‘no’ o di astenersi di fronte alla richiesta della famiglia. La mia firma, per il ‘sì’, è la prima".

Nel suo discorso d'addio nell'aula del consiglio comunale, Frizzi ha chiesto ad ogni consigliere di dire sì o no al progetto dell'iniziativa per la solidarietà e il ricordo di una giovane donna uccisa dal compagno. Dopo aver firmato per primo col proprio sì il progetto, ha rassegnato le proprie dimissioni.

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