"Non allattate, comprate questo latte": arrestati dodici pediatri

ROMA - Non ci sarebbe stato nessun motivo terapeutico. Nessun rischio per i bimbi né per le loro mamme. A spingere quei medici a consigliare alle donne di usare latte artificiale ci sarebbero stati altri motivi, degli accordi con le aziende produttrici. I dirigenti avrebbero garantito regali e benefit ai dottori che avrebbero dovuto semplicemente dire alle neo mamme di interrompere l'allattamento al seno. Uniche vittime naturalmente: le donne e i loro bimbi. 

Con l'accusa di corruzione, ma non è escluso che nel corso delle indagini le ipotesi di reato diventino più gravi, sono stati arrestati dodici pediatri toscani - tra cui due primari -, un dirigente d'azienda e cinque informatori scientifici. I provvedimenti, eseguiti dai carabinieri del Nas, sono in corso in quattro regioni, Toscana, Lombardia, Marche e Liguria, e sono in atto ventisei decreti di perquisizione. Undici dei dodici medici arrestati sono toscani - otto di Pisa, uno di Livorno, uno di Empoli e uno di Piombino - e tutti pediatri. Hanno ottenuto i benefici degli arresti domiciliari. 

Secondo l'accusa, avrebbero prescritto latte artificiale ad alcune mamma che stavano allattando i propri bimbi al seno. E tutto questo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, non per motivi terapeutici, ma solo per favorire alcune aziende produttrici di latte artificiale per neonati e ricevere da queste regali di ogni tipo. 

Gli stessi inquirenti non hanno escluso che nel prosieguo delle indagini potrebbe essere anche individuato il danno biologico per i bambini che non sono stati più allattati dalle mamme. Non è un caso che il ministero della Sanità abbia vietato ogni tipo di pubblicità che "induce a ritenere il prodotto equivalente al latte materno o che scoraggia l’allattamento al seno". In questo caso, però, noni sarebbe stata una pubblicità a condizionare le mamme. Ma i medici.