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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Varese

Omicidio Lidia Macchi, sulla salma trovati quattro capelli di un uomo "ignoto"

I reperti non sono attribuibili né alla vittima né all'imputato Stefano Binda, accusato di aver ucciso la ragazza nel 1987

Colpo di scena nelle indagini sul delitto di Lidia Macchi, la studentessa di Varese massacrata con 29 coltellate nel gennaio 1987. Unico imputato per il suo assassino è l'ex compagno di liceo Stefano Binda, che si è sempre professato innocente, ma oggi una nuova superperizia ha individuato sul corpo della vittima quattro capelli che non appartengono né a Lidia né all'accusato.

A riferirlo sono stati gli stessi periti dell'udienza davanti al gip di Varese Anna Giorgetti incentrata sugli accertamenti, disposti con la formula dell'incidente probatorio, sul cadavere riesumato nel marzo del 2016.

delitto lidia macchi ansa-3

Tra i circa seimila reperti tra peli e capelli analizzati, risultano infatti quattro che non appartengono a Lidia Macchi o a persone del suo gruppo familiare e la comparazione con il Dna ha escluso che siano riconducibili a Binda, sotto processo davanti alla Corte d'Assise di Varese.  La salma di Lidia Macchi verrà quindi restituita ai familiari. 

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