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Venerdì, 29 Marzo 2024
Bimbo morto a Ragusa

Bimbo morto a Ragusa: "Loris è stato strangolato e buttato nel canale"

L'autopsia sul corpo del piccolo Loris, il bimbo di otto anni trovato morto a Ragusa: "Asfissia da strangolamento con precipitazione violenta". E' giallo sulle violenze: abusato anche in passato?

RAGUSA - Sua mamma lo ha accompagnato a scuola in macchina, lo ha lasciato davanti al cancello alle 8:30 e quando è tornata a riprenderlo, alle 12.30, il piccolo non c'era. Perché sabato scorso in classe Andrea Loris Stival non è mai entrato. A scuola non lo hanno mai visto. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato da un cacciatore, Orazio Fidone, quattro ore dopo la denuncia di scomparsa. Il cadavere del piccolo Loris, soli otto anni, era in un canalone in una zona alla periferia di Santa Croce Camerina, nel ragusano, a quattro chilometri dall'istituto. Cosa sia successo in quelle ore di buio è ancora un mistero, l'unica risposta certa - per adesso - è sulle cause della morte. L'esito dell'autopsia non lascia dubbi: "Asfissia da strangolamento con precipitazione violenta"

IL GIALLO DELLA VIOLENZA SESSUALE - Andrea Loris, quindi, è morto perché strangolato e gettato in un canalone da un'altezza di almeno tre metri. Per questo la procura di Ragusa ha aperto un fascicolo d'indagine, al momento contro ignoti, per "sequestro di persona e omicidio volontario". Toccherà agli stessi inquirenti fare luce sulla presunta tentata violenza sessuale prima dell'omicidio e sui presunti abusi subiti dal piccolo negli anni scorsi. Su questo l'autopsia non ha ancora fornito sicurezze e il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, durante la conferenza stampa di lunedì mattina ha precisato che "al momento risulta infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale", anche se per alcuni degli inquirenti questa ipotesi sta assumendo ora dopo ora una forza sempre maggiore. Il pm che indaga ha poi chiarito al Corriere della Sera che "al momento" l'ipotesi di abusi sessuali passati "è assolutamente non riscontrata".

"PISTE PRIVILEGIATE" - "Indaghiamo a 360 gradi, non trascuriamo nessuna ipotesi, ma ci sono delle piste privilegiate - ha spiegato il procuratore di Ragusa - Indaghiamo per sequestro di persona e omicidio, ma al momento non vi sono persone iscritte nel registro degli indagati. Stiamo ancora cercando lo zaino". L'ultima persona ad avere visto Loris in vita sarebbe una testimone, una bimba di dieci anni che frequenta la stessa scuola di Loris, che ha raccontato di aver visto il piccolo andare "verso il chioschetto per comprare un panino. Poi mi sono allontanata e non l’ho più visto". 

IL RUOLO DEL CACCIATORE - Il primo a vederlo da morto, invece, è stato Orazio Fidone che domenica, il giorno dopo il ritrovamento, aveva raccontato di aver "cercato il bambino in quel posto - una zona isolata - perché, conoscendola per la caccia, pensavo fosse una zona dove nessuno sarebbe andato". Lui è stato interrogato, ma non è indagato, e la sua auto è stata sequestrata dalla polizia. Un sequestro dovuto al fatto, chiariscono fonti investigative, "che l’auto del cacciatore era in zona e tutta l’area del ritrovamento è sotto sequestro".

I DUBBI DEL PADRE - I pm indagano e sembrano avere "piste privilegiate", così come "un'idea" sembra averla anche Davide Stival, il padre del piccolo Loris. "Perché prendersela con mio figlio? Questa volta lo ammazzo con le mie mani", avrebbe detto l'uomo. Una frase smentita dai procuratori, ma confermata - riporta il Corsera - dalla zia del bambino, Antonella Stival. "Sì, quella frase l’ha detta veramente - ha spiegato - È una frase che penso rientri nella normalità per la tragedia che si sta vivendo. È normale che si dia la colpa a qualcun altro. Il padre, preso dal nervosismo, ha detto questa frase e non so, non so di più. Ma non sono l’unica che è a conoscenza di questa frase".

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