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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Varese

Ultrà morto, parla la madre: "Basta, adesso lasciate in pace Daniele"

Lungo commosso post su Facebook: "Leggo che era un delinquente. Ma io sono sua madre. Sono quella che l'ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere"

Ha deciso di fare sentire, forte, la sua voce, nonostante il dolore indescrivibile di soli pochissimi giorni fa: "Mio figlio è da un giorno che è morto e nessuno può avere l'idea di cosa posso provare. E non lo descrivo neanche perché è indescrivibile. Per chi non lo sa io sono la mamma di Daniele Belardinelli...". Inizia così il lungo e commosso post su facebook di Viviana Prestier, la mamma del tifoso morto a Milano prima di Inter-Napoli.

"Sì sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri a Milano tra ultras. Leggo che era un delinquente...i telegiornali lo dicono...i social lo dicono. Ma io sono sua madre. Sono quella che l'ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere. Sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio ma anche quella che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno al cellulare", scrive la mamma del tifoso.

"Daniele -sottolinea- era un figlio affettuoso e un uomo generoso. Daniele era solare e sorridente e non è il figlio che descrivete. Non lo giustifico ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso in poi. Che riposi in pace e che sia ricordato come io lo ricordo fuori dal mondo del calcio: uomo, figlio, padre, marito, fratello dolcissimo. Vi prego basta. Daniele deve riposare. Grazie se un po' mi avete compreso. Riposa in me figlio mio".

 

Scontri Inter-Napoli, ultime notizie

L'avvocato Mirko Perlino ha rinunciato al mandato nella difesa di uno dei tre ultras dell'Inter arrestati dopo gli scontri prima del match di Serie A Inter-Napoli. Lo ha spiegato lo stesso avvocato dopo aver abbandonato l'interrogatorio che era in corso dalle 13.30 circa al carcere di San Vittore, a Milano.

Perlino ha spiegato di essere stato costretto a rinunciare all'incarico perché, a sorpresa, nel corso dell'interrogatorio uno degli ultras dell'Inter, incalzato dagli inquirenti, ha indicato come organizzatore del blitz contro i tifosi del Napoli un cliente dello stesso avvocato Perlino, fino ad ora estraneo alla vicenda, un nome molto noto nella curva nerazzurra. "A metà interrogatorio - ha spiegato Perlino - sono stato costretto a rinunciare all'incarico perché impossibilitato a seguire accusato e accusatore", ha aggiunto. L'interrogatorio del ragazzo è proseguito con il co-difensore.

Emessi sette daspo

Sette daspo emessi contro altrettanti ultras dell'Inter in seguito ai violenti scontri avvenuti la sera del 26 dicembre in via Novara prima del match di Serie A Inter-Napoli. Cinque tifosi, con precedenti e già colpiti in passato da daspo, non potranno frequentare gli stadi per otto anni; gli altri due sconteranno uno stop di cinque anni. Lo comunica la Questura di Milano in una nota.

Le indagini, ha sottolineato la Questura, hanno permesso di identificare nove aggressori, compresi i tre arrestati ieri in mattinata. Per sette di loro, tutti italiani e di età compresa tra i 18 e i 48 anni, è scattato il daspo valido anche per le competizioni calcistiche internazionali. "Sono tuttora in corso indagini ed approfondimenti sulla posizione degli altri due soggetti indagati, nonché sugli altri partecipanti all'aggressione", ha aggiunto la Questura milanese.

Sei degli assalitori raggiunti dal daspo hanno numerosi precedenti penali e in cinque erano già stati colpiti da diversi provvedimenti daspo in passato. Solo un ragazzo di 21 anni risulta incensurato. "Alla luce della spiccata pericolosità espressa dagli autori, desunta sia dalla violenza dell'episodio che dalla recidività, i provvedimenti emessi, avranno una durata di cinque anni per i soggetti daspati per la prima volta e di otto anni per chi era già stato colpito da analogo provvedimento", ha spiegato la Questura.
 

padre belardinelli ansa-2

"Si attendono i risultati dell'autopsia per capire come è successo. Si dice che lui scappava e la vettura gli è andata dietro e lo ha investito". Lo dice al TG1 Rai Vincenzo Belardinelli, padre del tifoso dell'Inter morto dopo essere stato investito da un Suv ieri prima della partita dei nerazzurri contro il Napoli. "Magari è stato un incidente. Io non dico che ce l'aveva con lui - dice ancora Belardinelli sr -. Certo uno va a vedere una partita in santa pace e sa che va ma non sa se torna". Alla domanda se fosse in mezzo agli ultras varesini armati di spranghe pronti a tendere un agguato alle vetture dei tifosi partenopei, risponde così: "Forse era in mezzo alla mischia, ma non penso che fosse con la spranga". ANSA/FERMO IMMAGINE TG1 

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