Don Ciotti e Papa Francesco insieme: "Contro tutte le mafie e la corruzione"
Da una parte c'è il Papa a Napoli, che dice la corruzione rovina la bella città e soprattutto puzza. Dall'altra c'è il presidente di Libera, che sfila per le vie di Bologna nella giornata del ricordo delle vittime delle mafie. Due uomini di Chiesa pronti a battersi perché "mafie e corruzione sono due facce della stessa medaglia"
"La corruzione spuzza" lo ha detto papa Francesco, con la sua determinazione e un pizzico di ironia. Lo ha gridato dalle Vele di Scampia, il quartiere di Napoli in cui è in visita. Francesco ha scelto di andare prima qui e poi ha pranzato tra i detenuti del carcere di Poggioreale. Soltanto dopo è arrivato in piazza del Plebiscito, per la sua omelia.
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Papa Francesco ha deciso di parlare direttamente alla città e per questo nel suo discorso si è rivolto direttamente ai napoletani:
"Cari napoletani, largo alla speranza, e non lasciatevi rubare la speranza! Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti. Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini".
"Mafia e corruzione sono due facce della stessa medaglia" ha spiegato Don Ciotti, presidente e fondatore di Libera, nella giornata della memoria delle vittime delle mafie. Questa volta attivisti, familiari delle vittime e tutta la società civile antimafia ha scelto Bologna come città dell'impegno e qui hanno sfilato 200mila persone, arrivate da tutta Italia.
In testa al corteo i familiari delle vittime con lo striscione "La verità illumina la giustizia". Il sacerdote ha ricordato la presenza lo scorso anno di Papa Francesco alla giornata promossa da Libera: "Mi fa piacere una Chiesa che sa guardare in cielo ma non si dimentica e non si distrae rispetto ai problemi della terra". In piazza anche molti esponenti del mondo politico, sindacale e della società civile.
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Due uomini, due religiosi ma entrambi accomunati dalla voglia di lottare contro la corruzione e le mafie. Così, nel primo giorno di primavera Napoli e Bologna diventano le città in cui si iniziano a costruire i nuovi percorsi per fronteggiare i due più grandi mali del nostro Paese.