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Venerdì, 29 Marzo 2024
Focus Sos Impresa

Per la mafia la crisi economica non esiste

Sos Impresa presenta il Focus Sicilia: "La mafia movimenta 56 miliardi di euro". Estorsione, usura ed edilizia i 'comparti' più redditizi

Cresce il condizionamento esercitato delle organizzazioni criminali di stampo mafioso nel tessuto economico della Sicilia, e di Palermo in particolare. E' quanto emerge dal Focus Sicilia di Sos Impresa. E così, accanto ai reati 'tipici', estorsione ed usura, emerge la cosiddetta "mafia imprenditrice" che si insinua direttamente nell'economia della regione. 

Le cifre - Ammonta a 56 miliardi il denaro movimentato dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso, con costi per i commercianti siciliani di ben 37,5 miliardi. Il rapporto conferma "la capacità del crimine organizzato di intervenire con proprie imprese nelle relazioni economiche, stabilendo collegamenti collusivi con la politica, i titolari di istituti di credito e gli apparati burocratici soprattutto per il controllo del sistema degli appalti e dei servizi pubblici".  Sono invece oltre 50 le imprese commerciali e turistiche colpite, a vario titolo, dalla criminalità organizzata. Ed è per questo che negli ultimi tre anni sono circa 100mila le imprese che hanno chiuso i battenti, 30mila delle quali a causa del grave indebitamento a causa dell'usura.

Estorsione ed usura - Dal rapporto emerge come le famiglie mafiose "esercitano direttamente l'estorsione" per una cifra di oltre 5,5 miliardi, con 160mila persone colpite e l'usura che fattura 20 miliardi, con 200 mila persone colpite. 

Gli altri settori a 'nove zeri' - 1,2 miliardi sono prodotti nel settore degli appalti pubblici; 5,3 miliardi nelle forniture private, soprattutto edili. Le cosche sono inoltre "attive nei traffici di droga, armi, persone; gestiscono in proprio o avvalendosi di prestanome, le attività di reinvestimento degli utili con particolare attenzione all'industria del divertimento, alla ristorazione veloce, ai supermercati, agli autosaloni, al settore della moda e persino nella sanità". 

Riciclaggio - Intermediazione e forniture. Quindi il settore immobiliare fino ad arrivare alla Borsa. Sono questi i "comparti" nei quali viene riciclato il denaro sporco. Per la mafia non c'è crisi - "A differenza di qualsiasi altra holding", si legge nel rapporto, la mafia "solo in parte risente della crisi economica internazionale e dei mercati, anzi, la grande disponibilità finanziaria di cui dispone può consentire di aggredire nuove quote di mercato, avvantaggiarsi della crisi di liquidità, fare nuove acquisizioni immobiliari e aziendali". 

In tutto, 5 miliardi di euro, il 6% del Pil regionale - Questo fenomeno ha un costo complessivo per il sistema imprenditoriale regionale che sfiora i cinque miliardi di euro. Circa il 6% del Pil della regione. 

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