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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Egitto

Egitto, il "bavaglio" sul caso Regeni: piano anti-stampa diffuso per errore

"Dobbiamo lavorare per ottenere il sostegno dell'opinione pubblica": il messaggio della polizia per "gestire" i media finisce alla stampa

La polizia egiziana ha inviato per sbaglio alla stampa una mail con un memorandum interno sulla "gestione dei media" nella crisi in corso, dopo le polemiche internazionali per le torture e la morte al Cairo del ricercatore italiano Giulio Regeni e l'arresto, avvenuto domenica sera, di due giornalisti a seguito di una perquisizione senza precedenti nella sede del sindacato di categoria.

"Non possiamo fare marcia indietro, vorrebbe dire che è stato commesso un errore", si legge nella mail che invita i funzionari a far "uso di esperti di sicurezza ed ex generali di polizia per sostenere il punto di vista del ministero" sui media. "Dobbiamo lavorare per ottenere il sostegno dell'opinione pubblica... convogliando l'idea che il sindacato vuole essere al di sopra della legge e che i suoi membri non vogliono assumersi le loro responsabilità".

L'ARRESTO DI DUE GIORNALISTI - Il sindacato dei giornalisti intanto ha accusato il regime di essere "in guerra" con i reporter. Domenica la polizia ha scatenato un'ondata di sdegno con un raid senza precedenti alla sede del sindacato e il fermo di due giornalisti. Ieri le autorità hanno messo agli arresti per 15 giorni Amr Badr e Mahmud el-Sakka, accusati di aver incitato alla protesta. La procura ha detto che i due sono indagati nell'ambito di un'inchiesta che comprende anche il reato di golpe. Badr dirige il sito d'opposizione Babawet Yanayer, per il quale lavora anche Sakka, e il cui nome, Cancello di gennaio, allude alla rivolta di gennaio 2011 che portò alla deposizione del presidente Hosni Mubarak.

Funerali Giulio Regeni | Foto UdineToday

Gli attivisti per i diritti umani accusano il presidente Abdel Fattah al-Sisi di guidare un regime estremamente autoritario che ha soppresso ogni tipo di opposizione dopo la deposizione del presidente islamista Mohamed Morsi nel 2013. "Quest'anno festeggiamo la giornata mondiale della libertà di stampa con l'Egitto in discesa in tutte le classifiche mondiali", ha detto il presidente del sindacato Yahiya Kallash prima dell'assemblea straordinaria di oggi. "Invece di vedere il governo prendere misure concrete per superare questa situazione, assistiamo con sorpresa all'escalation della guerra contro i giornalisti e il giornalismo". Kallash ha denunciato "perquisizioni senza precedenti degli uffici dei fornitori di informazioni" e la pratica della "censura prima della pubblicazione".

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