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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il mistero della malattia di Marchionne: perché sappiamo così poco

La malattia dell'ex amministratore delegato di Fca e il silenzio dalla clinica di Zurigo: un regolamento Ue permette all'azienda di "blindare" le informazioni sulla salute del suo manager

C'è il massimo riserbo intorno alle condizioni di salute di Sergio Marchionne, sempre ricoverato in condizioni gravissime in una clinica di Zurigo. Domenica scorsa si era diffusa la drammatica notizia secondo cui il manager 66enne originario di Chieti fosse in coma irreversibile.

AGGIORNAMENTO: E' MORTO SERGIO MARCHIONNE

Il giorno dopo è arrivata la lettera al Corriere della Sera da parte dell'ex legale degli Agnelli, Franzo Grande Stevens, nella quale si fa chiaro riferimento all'incapacità del manager "di sottrarsi al fumo continuo delle sigarette". Il quotidiano di via Solferino ha parlato anche di un'ipotesi di malattia oncologica che avrebbe colpito Marchionne alla parte alta dei polmoni. Solo ipotesi, nessuna conferma ufficiale.

Come sta Sergio Marchionne: l'intervento chirurgico e la comunicazione di Elkann

In precedenza Fca, ufficializzando in un comunicato la sua uscita di scena e la nomina del nuovo amministratore delegato Mike Manley, riferiva che le condizioni di Sergio Marchionne si erano aggravate dopo un delicato intervento chirurgico a una spalla, subito a fine giugno, in seguito a "complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria", spiegando che il manager non avrebbe potuto "riprendere la sua attività lavorativa". Circostanza confermata dal presidente di Fca, John Elkann in una lettera indirizzata ai dipendenti. "È con profonda tristezza – si legge nel testo – che vi devo dire che le condizioni del nostro amministratore delegato, Sergio Marchionne, che di recente si è sottoposto a un intervento chirurgico, sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in Fca". Una situazione definita dallo stesso Elkann "impensabile" fino a poche ore prima.

L'operazione alla spalla, "i polmoni aggrediti e il rischio per l'aorta": la malattia di Marchionne

Le condizioni del manager vengono definite "gravi ma stabili", ma le notizie ufficiali sono sempre state vaghe, diversamente da altri ricoveri più o meno 'eccellenti' in cui il pubblico viene tenuto al corrente con bollettini medici periodici. Ma perché tanta riservatezza? Lo spiega Il Sole 24 Ore che ricorda come l'Italia abbia adottato una normativa che disciplina il cosiddetto "market abuse", cioè gli abusi di mercato. I dettagli sono contenuti nel regolamento Ue n. 596/2014 e permettono ad un'azienda di ritardare le notizie che potrebbero spingere qualcuno a manovre speculative. Il meccanismo non è semplice. Innanzitutto si devono verificare tre condizioni chiave: che ci sia un legittimo interesse dell'azienda che sarebbe pregiudicato se l'informazione venisse immediatamente diffusa al pubblico; che il pubblico non venga indotto in errore dal ritardo nella comunicazione e che l'azienda garantisca la riservatezza dell'informazione. Proprio per quest'ultimo punto, è previsto che l'azienda crei un apposito registro delle persone a conoscenza del'informazione riservata che, nel momento della pubblicazione, deve essere trasmesso alla Consob, l'organo di vigilanza di borsa.

Questo serve a verificare che nessuno abbia approfittato di quello che sapeva per speculare. Nel caso di un amministratore delegato di grande importanza per la società che si trovi in condizioni di salute talmente gravi da non poter lavorare, è altamente probabile che la diffusione di questa notizia possa incidere sulla quotazione del titolo e l'azienda ha davanti a sé due scelte: rendere subito pubblica la notizia o tenerla segreta per, ad esempio, pubblicarla contestualmente alla nomina del successore. E' quello che è successo con Fca, quando John Elkan ha scritto ai dipendenti per comunicare che Sergio Marchionne non sarebbe tornato al lavoro solo dopo la nomina di Mike Manley. 

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