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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Aiuto al suicidio", Marco Cappato è stato assolto per la morte di dj Fabo

Il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni aveva accompagnato l'uomo, tetraplegico e cieco a causa di un incidente stradale, a morire in una clinica svizzera. Era accusato di aiuto al suicidio

"Il fatto non sussiste": Marco Cappato è stato assolto dai giudici di Milano dall'accusa di aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, noto come deejay Fabo, in una clinica svizzera a morire. Nell'udienza che ha preceduto la sentenza il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano aveva chiesto, come già fatto il 14 febbraio 2018, l'assoluzione dell'imputato.

Un'assoluzione annunciata per il leader radicale, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che, in casi come quello di dj Fabo, l'aiuto al suicidio non sia punibile.

Marco Cappato è stato assolto per la morte di dj Fabo

In un breve intervento la rappresentante della pubblica accusa, rifacendosi a quanto stabilito nella sentenza storica della Consulta dello scorso 25 settembre - che ha escluso in determinati casi la punibilità dell’aiuto al suicidio - ha chiesto la non punibilità di Cappato che il 27 gennaio 2017 aveva accompagnato il 40enne milanese, rimasto cieco e tetraplegico dopo un incidente in auto, nella struttura Dignitas.

"In piena sintonia e assonanza con le motivazioni che avete prospettato rimettendovi alla Corte Costituzionale la mia è una motivazione di libertà, di diritto alla autodeterminazione individuale, naturalmente all'interno di determinate condizioni, è per questo che ho aiutato Fabiano", ha detto Cappato intervenendo con delle dichiarazioni spontanee prima che i giudici di Milano si ritirassero in camera di consiglio. "Voglio sottolineare - ha aggiunto - come dalla morte di Fabiano Antoniani a oggi numerose persone sono state aiutate ad andare in Svizzera a morire nella piena informazione delle istituzioni del nostro Stato e senza che mai fosse attivata l'azione penale obbligatoria, quindi evidentemente c'è qualcosa che viene considerato almeno di fatto un aiuto legittimo".

La fidanzata di Fabiano Antoniani: "Una battaglia per la libertà di tutti"

Dopo la lettura della sentenza in aula è partito un lungo applauso. "Quello che posso dire è che Fabiano oggi, insieme a me, avrebbe festeggiato perché è una battaglia in cui credeva fin dall'inizio. E' una battaglia per la libertà di tutti", ha detto Valeria Imbrugno, la fidanzata di Fabiano Antoniani. Durante l'udienza è arrivata una tragica notizia: la madre di Cappato, ricoverata in ospedale da alcuni giorni, è deceduta. I giudici hanno permesso al politico di assentarsi per qualche minuto dall'aula di Tribunale sospendendo l'udienza.

Dj Fabo e Cappato, storia (triste) di un Parlamento che non può più restare immobile

I giudici milanesi avevano rinviato alla Corte Costituzionale la decisione di stabilire fino a dove si spingesse l'autodeterminazione di una persona che desidera porre fine alla propria vita. I giudici della Consulta avevano dato al Parlamento un anno di tempo per varare una legge che lo chiarisse, poi (scaduto il tempo) avevano sentenziato che la punibilità è esclusa in casi come quello di Fabo, cioè di una persona tenuta in vita con idratazione e alimentazione artificiale e subisce sofferenze fisiche e/o psicologiche intollerabili derivate dalla sua malattia.

"La strada che abbiamo intrapreso era giusta fin dall'inizio, grazie a Fabiano la Corte Costituzionale è intervenuta e oggi è arrivata l'assoluzione per Marco Cappato. Ci aspettiamo dal Parlamento una legge, il nostro lavoro continuerà fino a quando in Italia non saremo liberi fino alla fine". Così Filomena Gallo, legale e segretario dell'associazione Luca Coscioni ha commentato la sentenza emessa dai giudici di Milano su dj Fabo.

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