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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Marco Carta e il presunto furto di magliette, il giudice: "Arresto illegittimo"

L'arresto del cantante Marco Carta, insieme a una donna, per il presunto furto di sei magliette del valore di 1.200 euro alla Rinascente di Milano, "non può ritenersi legittimo". La decisione del giudice di Milano Stefano Caramellino

Una "carenza di gravità indiziaria" rispetto alla quale l'arresto di Marco Carta "non può ritenersi legittimo". Con queste parole il giudice di Milano Stefano Caramellino ha deciso, lo scorso 1 giugno, di non convalidare l'arresto del giovane cantante accusato insieme a una donna di 53 anni di furto aggravato alla Rinascente di piazza del Duomo a Milano.

Marco Carta e il presunto furto, per il giudice l'arresto è illegittimo

Nell'ordinanza del tribunale, diffusa soltanto oggi, si ricostruisce il presunto furto dal grande magazzino di sei magliette di marca del valore di 1.200 euro. "Carta - spiega il giudice - non deteneva all'uscita dell'esercizio commerciale la borsa contenente i vestiti sottratti". Era stato invece convalidato l'arresto per l'amica che lo accompagnava, nella cui borsa era stato trovato il cacciavite usato per togliere l'antitaccheggio e le magliette.

"Gli elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti, la versione degli imputati non è allo stato scalfita da alcun elemento probatorio contrario".

Il giudice parla di "carenza di gravità indiziaria" per Marco Carta, difeso dal legale Simone Ciro Giordano, e di un arresto che "non può ritenersi legittimo". "L'unico teste oculare ha descritto un comportamento anteriore ai fatti che ha giudicato sospetto, ma gli elementi di sospetto sono del tutto eterei, inconsistenti: è normale che due acquirenti si guardino spesso attorno all'interno di un esercizio commerciale di grande distribuzione; l'ipotesi che essi stessero controllando se erano seguiti da personale dipendente è formulata in modo del tutto ipotetico e vago ("Come se controllassero", dice l'addetto sentito a sommarie informazioni il 31 maggio)", si legge ancora nell'ordinanza. E coloro che hanno provveduto all’arresto "non hanno visto alcunché dell’azione asseritamente furtiva".

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