rotate-mobile
Sabato, 30 Marzo 2024
Esteri

"Come negli anni venti": il sì alla marijuana della società Usa

Il New York Times si schiera con l'antiproibizionismo. Ma già i sondaggi lo avevano annunciato: negli Usa per la popolazione legalizzare la marijuana a livello federale sarebbe la strada giusta

Il New York Times ha paragonato l'attuale legislazione sulla marijuana al proibizionismo e ha chiesto allo Stato federale di fare qualcosa. E non solo una volta: sabato 26 luglio ha pubblicato il primo di una serie di sei editoriali su questo argomento.

Il primo è a firma David Firestone, l'editorialista di politica interna della testata. L'articolo invece che spiegava le ragioni della piccola rubrica antiproibizionista della testata aveva un titolo molto eloquente: "Abolire il proibizionismo, di nuovo". Firmato 18 giornalisti della testata, qui si spiegano le ragioni che li hanno spinti ad andare dall'altra parte della "barricata":
 

Non ci sono risposte perfette alle preoccupazioni della gente sull'uso di marijuana, ma neanche sul consumo del tabacco o dell'alcol; crediamo che ad ogni livello - impatto sulla salute, sulla società e sulle questioni legali - la bilancia penda sul lato della legalizzazione nazionale. Questo poi consentirà ad ogni Stato di decidere se permettere l'uso della marijuana per trattamento terapeutico


Il New York Times è finora il maggiore giornale a essersi schierato a favore della legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti, dove consumo e possesso sono illegali da molto tempo. Nel 1970, sotto la presidenza di Richard Nixon, fu anche approvata una legge che irrigidiva le pene. Così il THC, il principio attivo della cannabis, è ritenuta una sostanza pericolosa tra le più pericolose.

Sappiamo però che l'impianto federale Usa ha favorito molto i cambiamenti in questo senso, in particolare dal punto di vista legislativo: il Colorado ne è l'ultimo esempio che ha legalizzato la marijuana con un referendum popolare il 6 novembre 2012 e dal 2014 ogni maggiorenne può consumare e comprare l'erba nei negozi autorizzati.

marijuanaUsa-2
Fonte: New York Times


COME CON L'ALCOL NEGLI ANNI 20 - Una svolta che ricorderebbe quella la storia del proibizionismo dell'alcol nel 1933, quando un emendamento abolì il Volstead Atc, testo con cui il divieto di produzione e vendita di bevande alcoliche entrava in vigore nel 1919.

wewantbeer-2

Ma in questo caso non si tratterebbe di smantellare il "gangarismo dei ruggenti anni '20", bensì un complicato reticolato criminale che da sempre esiste e che gestisce il consumo e il traffico di marijuana. La sostanza è illegale negli Usa da più di quarant'anni. Su questo il New York Times non ha dubbi:
 

C’è un onesto dibattito nel mondo scientifico riguardo gli effetti sulla salute della marijuana, ma noi crediamo che ci sia una grandissima quantità di prove che dimostrano che la dipendenza da essa sia un problema minore, rispetto soprattutto a quella che causano alcool e tabacco.

Intanto quegli Stati che hanno dato avvio alla legalizzazione con leggi interne ne stanno traendo dei benefici: in Colorado l'erba ha portato un giro d'affari di 14 milioni di dollari in pochi mesi e un calo della criminalità.

UN'OPINIONE CONDIVISA - Ma già l'anno scorso si poteva comprendere che qualcosa era cambiato: un sondaggio del Pew Research aveva mostrato già nel 2013 come il 52% dei cittadini statunitensi creda che l'uso della cannabis non dovrebbe essere sottoposto a norme mentre il 45% la pensa in modo contrario. Dal 2010, il sostegno alla legalizzazione era cresciuto dell'11%. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Come negli anni venti": il sì alla marijuana della società Usa

Today è in caricamento