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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Brescia

Mario Bozzoli scomparso un anno fa: "Nessuna traccia umana nei forni"

Dopo un anno non c'è nessuna traccia dell'imprenditore bresciano sparito a Marcheno. "Non archivieremo, andiamo avanti con le indagini", dice il procuratore capo di Brescia

BRESCIA - Era l'8 ottobre 2015 e Mario Bozzoli spariva nel nulla. “Non è mai uscito dalla sua azienda”, è sempre stato il pensiero degli inquirenti che si sono concentrati fin dalle prime ore dell’indagine sui forni presenti nella fonderia di Marcheno, in Valtrompia, di cui Mario Bozzoli era coproprietario con il fratello Adelio. Secondo loro Mario Bozzoli fu probabilmente ucciso quella sera e gettato in una delle fornaci della fabbrica per sbarazzarsi del corpo.

Un anno dopo, il Ris di Parma ha depositato in Procura una relazione sul materiale repertato dal quale non emergono tracce dello scomparso. "Sul materiale acquisito della fonderia Bozzoli di Marcheno all'interno e sulle pareti del forno grande e del piccolo - si legge - nonché sulle scorie di lavorazione relative alla giornata della scomparsa non sono emerse sostanze chimiche che potessero univocamente essere ricondotte alla presenza di resti umani riconducibili alla persona scomparsa".

LA RELAZIONE DEI RIS - Nemmeno sulle manichette del sistema di filtraggio dei fumi sono emerse "sostanze chimiche che possano essere ricondotte alla presenza di resti umani". L'analisi dei Ris si è poi concentrata anche su una siringa prelevata in azienda dai carabinieri: "Non sono emerse sostanze ad azione stupefacente o psicotropa", scrivono nella loro relazione. Prove non sono state trovate nemmeno in un armadietto dello spogliatoio dove era stata recuperata della sostanza polverosa di colore grigio: "Materiale sul quale non ci sono resti umani". "Non archivieremo, andiamo avanti", ha assicurato il procuratore capo di  Brescia Tommaso Buonanno, pronto a firmare la proroga delle indagini.

GLI INDAGATI E L'INCHIESTA - L’inchiesta è ferma al dicembre scorso, quando vennero iscritti nel registro degli indagati Alex e Giacomo Bozzoli, nipoti dell’imprenditore scomparso, oltre agli operai Abu, di origini senegalesi, e Oscar Maggi. Fu proprio quest’ultimo, nel corso di una discussione tra amici al bar, a chiedere alla cugina dentista a quale temperatura potesse fondere il titanio, in riferimento al fatto che Mario Bozzoli, al momento della scomparsa aveva due impianti dentali. “Fu una curiosità della quale se ne parlava ovunque”, aveva raccontato Maggi al Giornale di Brescia, nell’unica intervista rilasciata.

IL GIALLO NEL GIALLO - Gli indagati sono tutte le persone presenti in fabbrica la sera della scomparsa di Bozzoli. Tutti tranne Giuseppe Ghirardini, addetto ai forni trovato misteriosamente morto nei boschi di Case di Viso, a 163 km da Marcheno, sei giorni dopo la scomparsa del suo datore di lavoro. Un giallo nel giallo per il quale la Procura di Brescia indaga per istigazione al suicidio. La famiglia dell’operaio non ci sta: “Non si è suicidato”, ripete da tempo. “Siamo pronti a portare in Procura la prova medica che Giuseppe è stato ucciso”, ha sostenuto la sorella di Ghirardini.
 

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