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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Arezzo

Morì cadendo dal balcone per sfuggire alla violenza: condannati i due studenti

"Giustizia è fatta", ha detto il padre di Martina Rossi dopo la condanna a sei anni per Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi

Sono stati condannati a sei anni di carcere ciascuno Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due studenti aretini accusati della morte di Martina Rossi morta il 3 agosto 2011 a Palma di Maiorca dopo essere caduta dal balcone della loro camera d'hotel. Albertoni e Vanneschi devono scontare tre anni per il reato di morte in conseguenza di altro reato e tre per tentata violenza sessuale di gruppo. 

I due non sono stati presenti in aula ad Arezzo, come già accaduto durante il resto del procedimento, mentre c'erano invece i genitori di Martina, Bruno e Franca. "Un po' di giustizia per Martina è stata fatta - ha commentato Bruno, padre di Martina - noi da sette anni e quattro mesi viviamo senza di lei, ci manca. Io però ce l'ho sempre sulle spalle, l'avevamo aspettata tanto tempo. Gli imputati, se non avessero fatto nulla a Martina dal primo giorno lo sarebbero venuto a dire".

"Finalmente si è capito che qualcheduno ha fatto male a mia figlia, che non c'è più. Loro invece sono contenti, vivono tranquilli nelle loro case. E volevano anche far passare Martina per una poco di buono, che era matta, che gli è saltata addosso", è lo sfogo amaro di Bruno Rossi. 

La pubblica accusa, sostenuta dal procuratore capo Roberto Rossi, aveva chiesto una condanna a 7 anni: 3 per "morte in conseguenza di altro reato" e 4 per "tentata violenza sessule di gruppo". Il collegio giudicante ha quindi accolto quella che era la tesi dell'accusa, con una condanna che di poco si discosta dalle richieste. Martina dunque non si sarebbe gettata volontariamente, ma sarebbe precipitata nel tentativo di sfuggire ad un tentativo di strupro.  

Le difese avevano chiesto l'assoluzione: per Vanneschi (avvocato Stefano Buricchi) perché il fatto non sussiste, per Albertoni (avvocato Tiberio Baroni) per mancanza di prove. L'avvocato di quest'ultimo aveva chiesto, in subordine, che il reato venisse derubricato in "omissione di soccorso". Il legali hanno già annunciato il ricorso in appello

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