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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Forlì-Cesena

Caso di meningite in Emilia Romagna: uomo di 40 anni in gravi condizioni

Un quarantenne, residente in Calabria, si è sentito male, con febbre elevata, mentre era ospite di parenti a Gambettola (provincia di Forlì-Cesena) durante le recenti festività. Le analisi di laboratorio eseguite sul sangue e sul liquor del paziente hanno portato ad identificare nel sangue la presenza di meningococco di "tipo y"

Caso di meningite in Emilia Romagna. Un quarantenne, residente in Calabria, si è sentito male, con febbre elevata, mentre era ospite di parenti a Gambettola (provincia di Forlì-Cesena) durante le recenti festività. Le analisi di laboratorio eseguite sul sangue e sul liquor del paziente hanno portato ad identificare nel sangue la presenza di meningococco di "tipo y". Il sierotipo è uno dei quattro sierotipi contenuti nel vaccino in uso. 

L'uomo è stato ricoverato, riferiscono dall'Ausl Romagna, "in condizioni molto critiche" all'ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, nel reparto di Terapia Intensiva.

Il servizio Igiene Pubblica di Cesena ha ricostruito la rete dei contatti del paziente attraverso colloqui con i familiari: il Servizio ha provveduto direttamente a somministrare i farmaci raccomandati a scopo preventivo mentre per quelli residenti fuori dalla Romagna ha provveduto ad informare le Aziende Sanitarie di residenza.

Il meningococco è un batterio che generalmente si localizza a livello della gola senza determinare alcun tipo di disturbo e solo raramente causa delle malattie importanti quali la setticemia o la meningite. L’infezione si trasmette attraverso le goccioline di saliva a seguito di contatti interpersonali ravvicinati e prolungati e il tempo di incubazione della malattia è di norma di 3-4 giorni, anche se può variare da due a dieci giorni.

Per interrompere la circolazione del meningococco ed impedire la comparsa di ulteriori casi di malattia, è necessario che i familiari e le persone che hanno avuto contatti stretti con l’ammalato nei dieci giorni precedenti la comparsa dei sintomi vengano sottoposti ad una profilassi antibiotica per via orale con lo scopo di bonificare eventuali portatori del germe. La chemioprofilassi non è ritenuta utile per chi ha avuto solamente contatti occasionali e di breve durata con la persona malata.

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