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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Le voci dalla Sea Watch: "Vergognoso dover loro spiegare come mai nessuno in Europa li vuole"

Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch, lancia un appello: "Fate sbarcare queste persone". Intanto la Germania fa sapere di essere disposta da accogliere 50 migranti

"Siamo al diciottesimo giorno in mare, queste persone non ce la fanno più. A bordo c'è grande frustrazione, siamo allo stremo. Fate sbarcare queste persone". Questo l'appello di Giorgia Linardi, portavoce di 'Sea Watch' che aggiorna sulla situazione dei migranti a bordo e su quella dei 17 che si trovano sulla 'Sea Eye', in attesa di un porto sicuro dove sbarcare.

"Alcuni di loro rifiutano di mangiare. Ci stanno dando un aut aut. Guardano l'Europa dal binocolo, si sentono in prigione. Ad alcuni di loro la situazione ricorda le prigioni in Libia in cui hanno subito le vessazioni che ora si portano dentro", afferma la portavoce. "Da cittadini europei a bordo è vergognoso guardarli in faccia e spiegare loro come mai nessuno in Europa li voglia. Per favore - aggiunge - che siano i nostri governanti a spiegare, a queste persone, una ad una, perché non possono arrivare in Europa".

"Non riporteremo mai le persone soccorse in mare in un Paese in cui è illegale farlo, in un Paese in cui vengono sottoposte alle violazioni e agli orrori di cui le persone a bordo che abbiamo soccorso ci stanno raccontando" rimarca Giorgia Linardi, chiarendo che "il soccorso è avvenuto in acque Sar libiche dove il capitano ha esercitato il suo obbligo di soccorrere chiunque si trovi in difficoltà in mare. Sono immediatamente state informate le autorità, è stata informata anche la guardia costiera libica che abbiamo cercato di raggiungere subito via radio perché ci sembrava di aver capito che fossero impegnati in un altro soccorso. Abbiamo chiesto di fornire assistenza senza ricevere risposta, nemmeno abbiamo ricevuto risposta alla mail in cui li informavamo di aver soccorso queste 32 persone".

Migranti, la lettera delle Organizzazioni al premier Conte

Intanto diverse organizzazioni umanitarie hanno scritto una lettera al premier Conte per chiedere un incontro urgente per chiarire i passi intrapresi dall'Italia per sbloccare la situazione dei migranti della Sea Watch e della Sea Eye. 

“Dopo cinque giorni dal nostro appello allo sbarco immediato dei 49 migranti a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye, bambini, donne e uomini non hanno ancora toccato terra e restano ostaggio di una disputa tra Stati. Per questo motivo chiediamo con urgenza al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte un incontro per chiarire i passi intrapresi dall’Italia per sbloccare la situazione e la posizione del nostro Paese sulla vicenda”. Questo il messaggio dalle Organizzazioni - A Buon Diritto Onlus, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, ASGI, Avvocato di Strada, Focus - Casa dei Diritti Sociali, CNCA, Centro Astalli, CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati, Comunità di S. Egidio, Emergency ONG, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia - FCEI, Salesiani per il Sociale, INTERSOS, Medici Senza Frontiere, Médecins du Monde Missione Italia, Medici per i Diritti Umani, Oxfam Italia, Save The Children Italia, SenzaConfine, Terre des Hommes - che lo scorso 3 gennaio avevano lanciato un appello all’Italia e ai Paesi membri dell’Unione Europea per sollecitare lo sbarco immediato dei migranti a bordo delle due navi bloccate da oltre 17 giorni nel Mediterraneo.

“Le condizioni delle persone a bordo delle due navi stanno peggiorando di ora in ora e non è più possibile attendere oltre. Per questo motivo la priorità assoluta per tutti dovrebbe essere quella di lavorare affinché tutti i migranti possano toccare terra il prima possibile e non lasciarli altro tempo in mare, dando loro tutte le cure e l’assistenza umanitaria di cui hanno diritto”. 

La Germania "pronta" ad accogliere 50 migranti

Intanto La Germania è ''assolutamente pronta'' ad accogliere 50 migranti che in questo momento sono a bordo delle navi bloccate nel Mediterraneo. Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, come riporta l'edizione online del Rheinische Post. "Trovo che questo sia un buon equilibrio tra la gestione dei fenomeni migratori l'atto umanitario", ha detto il ministro, come riporta Der Spiegel. Il sì della Germania, secondo Seehofer, è legato all'individuazione di una soluzione a lungo termine a livello di Unione Europea: i paesi membri devono farsi carico dei migranti soccorsi nel Mediterraneo. Le parole del ministro riguardano non solo i migranti a bordo delle due navi, ma anche gruppi già sbarcati: in totale, sono coinvolte 298 persone. Le autorità maltesi hanno chiesto all'Ue di provvedere alla ricollocazione di 250 migranti, già presenti sull'isola. Solo in un secondo momento sarà consentito l'attracco delle navi.

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