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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Torino

Irruzione di agenti francesi nel centro migranti di Bardonecchia: scoppia il caso diplomatico

Alcuni agenti della dogana hanno fatto irruzione nella stazione di Bardonecchia dove opera Rainbow4Africa, associazione impegnata ad assistere i profughi. Le reazioni della politica: "L'Italia non è la toilette di Macron". "Il rispetto dei diritti umani è stato calpestato"

"Agenti francesi a caccia di migranti": a Bardonecchia polemiche e proteste. I fatti: alcuni agenti della dogana francese hanno fatto irruzione nella stazione dove opera Rainbow4Africa, associazione impegnata ad assistere i profughi che sempre più numerosi scelgono le Alpi nel tentativo di attraversare la frontiera tra Italia e Francia. Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere: "Non siamo la toilette di Macron". L'Italia ha chiesto "spiegazioni al governo francese e all`ambasciata di Francia a Roma" sul blitz: è quanto si apprende da fonti della Farnesina. "Attendiamo a breve risposte chiare prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione", hanno spiegato le stesse fonti. L'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, è stato convocato al Ministero degli Esteri.

Rabbia al confine

Ma che cosa è successo? Gli agenti che accompagnavano un migrante non lo hanno lasciato davanti alla stazione, dove viene prestata loro assistenza, ma sono entrati nei locali, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo i mediatori culturali e i volontari dell'Asgi, l'associazione per gli Studi giuridici sull'immigrazione. E' stato il personale del commissariato locale, allertato dalla stessa Ong, ad allontanare gli agenti francesi. 

"Grave ingerenza"

"Nel tardo pomeriggio di venerdì - fanno sapere -  uomini della guardia di confine francese sono entrati armati nella sala della stazione di Bardonecchia dove operano i volontari di Rainbow4Africa, i mediatori culturali e gli avvocati di Associazione Studi Giuridici Immigrazione.  Rainbow4Africa e ASGI ritengono inaccettabile la grave ingerenza all'operato delle ONG e delle istituzioni italiane. Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra". 

Test antidroga negativo

Il test delle urine antidroga era risultato negativo. E' quanto rivela una testimone del blitz francese a Bardonecchia ai microfoni del Tgr Piemonte. L'iniziativa della gendarmeria francese ieri a Bardonecchia che sta sollevando forti polemiche, non era stata né annunciata, né tantomeno concordata con il centro di cooperazione interforze di Modane, che si occupa di transiti interfrontalieri, a quanto si apprende da fonti di polizia, mentre la prefettura di Torino che è in contatto con quella di Chambery parla di "errore" e "atto inopportuno". La saletta nella quale è avvenuto il blitz di fronte ai volontari della Ong Rainbow4Africa è di propretà di Rfi affidata in concessione al Comune di Bardonecchia che ne disciplina gli ingressi.

 

"Io c'ero - racconta una donna che preferisce l'anonimato ai microfoni della tv - e i cinque agenti francesi hanno fatto irruzione nella stanza con un ragazzo nigeriano. Hanno detto che dovevano fare un test delle urine antidroga al ragazzo. Un mediatore ha cercato di bloccarli dicendo che non si entra armati e senza permesso, intanto loro parlavano francese con il ragazzo che invece non sapeva questa lingua. Hanno zittito il mediatore - prosegue la donna -, e sono entrati con il ragazzo in bagno uscendone con il campione delle urine. Che era risultato negativo. Poi hanno rilasciato il ragazzo buttando i suoi averi per terra e sono usciti. A questo punto l'associazione ha chiamato polizia e carabinieri che sono arrivati, il ragazzo non solo non era drogato, ma aveva un regolare biglietto da Parigi a Napoli ed era stato fermato soltanto perché nero"

Nuova rotta dei migranti

Le località sciistiche della Val di Susa si sono ritovate al centro della rotta dei migranti che, vista l'impossibilità di passsare il confine a Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante i rigori climatici e soprattutto nonostante la rigidità delle autorità francesi. E' di qualche settimana fa la notizia di una guida alpina francese indagata per avere aiutato una migrante incinta.

Rainbow4Africa è un'associazione che agisce secondo principi inviolabili: indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. "L'azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi - denunciano - Il comportamento adottato nei confronti del ragazzo nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani". 

Sfiorato il caso diplomatico

Si è sfiorato il caso diplomatico. Il dottor Paolo Narcisi, Presidente di Rainbow4Africa, commenta: "Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti". Aggiunge l'Avvocato Lorenzo Trucco, presidente di ASGI: "Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l'Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti." "Nulla di tutto questo fermerà le nostre azioni a Bardonecchia, Oulx e lungo tutti i confini. Continueremo a lavorare per chiunque ne abbia bisogno" dicono i volontari. "Non avevano il diritto di entrare, nessun diritto - spiega il sindaco Francesco Avato - Questa sarà la prima e ultima volta. Sono molto arrabbiato e amareggiato per quello che è successo".

Le reazioni del mondo politico

"Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L'Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità. Siamo un Paese sovrano non una provincia della Francia. I campioni delle urine li prendano nei bagni francesi o ne segnalino la necessità alle nostre forze dell'ordine" dice il parlamentare europeo Daniele Viotti, che aggiunge:" esiste un piano politico che deve prevalere e che va oltre qualsiasi accordo tra Italia e Francia che gli agenti francesi possano richiamare come giustificazione. La costante aggressività della polizia francese (che ha avuto il picco ieri, ma è ormai un dato) ha una evidente copertura da parte del proprio governo che, a parole, si dichiara solidale con l'Italia nell'affrontare la questione migranti e profughi, mentre, di fatto, costruisce muri, come Ungheria, Polonia e Slovacchia".  "A Bardonecchia, Oulx, Claviere e Monginevro, dove sono stato mercoledì e giovedì, proprio per vedere coi miei occhi cosa stesse succedendo, - riferisce l'europarlamentare- da un lato ho trovato serietà, preparazione e umanità da parte dei sindaci, delle ong impegnate e dei cittadini, dall'altro arroganza e crudeltà. L'atto di ieri è una intimidazione vera e propria e una provocazione. Le forze dell'ordine italiane presidiano e tutelano la Valle in modo efficace da anni. Qui c'è solo bisogno di più Europa".

"Non siamo la toilette di Macron - attacca la parlamentare di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli: "Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo". Pippo Civati, di Possibile: "Il governo ha il dovere di protestare contro il blitz degli agenti francesi nella sede di Bardonecchia della Rainbow4Africa. Si tratta di un'azione molto grave nei confronti di un Paese confinante. Ma soprattutto è un'intollerabile intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti. Il rispetto dei diritti umani è stato calpestato oltre ogni immaginazione. E questo è inaccettabile"

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