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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Migranti, fronda dei sindaci ribelli: De Magistris apre il porto e sfida Salvini

Il commissario europeo Avramopoulos chiama i ministri Ue: "Fate sbarcare rapidamente i migranti a bordo della Sea Watch 3 e Sea Eye". E lo scontro politico tra Salvini e i sindaci ribelli rischia di finire in Corte Costituzionale

Dopo 13 giorni in mezzo al Mediterraneo la Sea Watch con a bordo 32 migranti si trova a poche miglia dalle coste di Malta, ma senza il permesso di sbarcare. Questa l'immagine simbolo di una emergenza che solo in apparenza sembrava archiviata. Di fatto dalle coste della Libia, seppure in numero minore, le partenze non si sono mai interrotte e ora la pressione morale della prima emergenza sbarchi del 2019 fa breccia in Italia e in Europa. 

Prima i numeri: non è una emergenza almeno non nelle proporzioni a cui abbiamo assistito negli scorsi anni. Si tratta di 49 migranti in tutto tra i 32 recuperati in mare il 22 dicembre dalla nave Sea Watch e altri 17 dal 29 dicembre a bordo dalla Sea Eye.

In ballo c'è la "dottrina Salvini", quella dei porti chiusi ad ogni costo: per dare un segnale prima ancora al suo elettorato che ai trafficanti. Dall'altra parte c'è forse l'unico vero tentativo di opposizione, una via stretta percorsa da alcuni sindaci che hanno seguito l'esempio di Leoluca Orlando.

Sindaci contro Salvini sul decreto sicurezza

Il sindaco di Palermo e presidente di AnciSicilia ha "sospeso" l'applicazione del decreto sicurezza nella parte che riguarda i migranti. Orlando ha diramato agli uffici del capoluogo siciliano direttive per non applicare le disposizioni sui migranti del decreto sicurezza, messo a punto da Matteo Salvini.

Il primo a seguire l'esempio è stato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che parlando della vicenda della Sea Watch ha deciso di "aprire il porto" della città partenopea.

Migranti, De Magistris invoca la disobbedienza civile

"Mi auguro che questa barca si avvicini al porto di Napoli perché contrariamente a quello che dice il Governo noi metteremo in campo un'azione di salvataggio e la faremo entrare in porto. Sarò il primo a guidare le azioni di salvataggio".

"Il premier batta un colpo - ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Radio Crc - ci faccia sapere se siamo il Paese che fa morire i bambini in mezzo al mare. Se siamo arrivati a questo c'è da fare ben altro che la disobbedienza civile''.

Salvini contro De Magistris

Al sindaco partenopeo risponde con una diretta Facebook il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ancora lontano da Roma dopo una breve vacanza a cavallo di Capodanno.

"I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto già troppi finti profughi, abbiamo arricchito già troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficoltà, non ai clandestini".

"Se c'è legge approvata dal Parlamento e firmata dal presidente della Repubblica si rispetta" ha ribadito il ministro dell'interno che ha scritto su Facebook un chiaro richiamo ai sindaci ribelli: "Chi non rispetta il Decreto Sicurezza e aiuta i clandestini, tradisce l'Italia e gli italiani e ne risponderà davanti alla legge e alla storia".

"Nel 2019 avremo ancora più rigore, è tornato il tempo in cui le regole si rispettano, si rispetta il prossimo, si rispetta la maestra, si rispetta chi indossa una divisa, chi fa il proprio lavoro: se qualche sindaco non è d'accordo si dimetta. Dimettiti Orlando, vai a fare il sindaco in uno dei paesi da cui arrivano i finti profughi e anche tu De Magistris con tutti i problemi che ci sono a Napoli si mette ad attaccare Salvini e il decreto. Dimettetevi, siamo in democrazia e governano gli italiani. Fatevene una ragione, non governa qualche professorone, qualche giornalista, qualche cantante come J-Ax"

Migranti, l'Europa chiede di aprire i porti

Contestualmente all'aggravarsi delle condizioni meteomarine e al perdurare della vicenda delle due imbarcazioni delle ong,  il commissario europeo Avramopoulos competente per le politiche migratorie, ha contattato direttamente gli Stati membri chiedendo "di fornire il loro sostegno e contribuire a questo sforzo congiunto per sbarcare quelli a bordo in modo sicuro e il prima possibile". 

"La Commissione europea è stata in contatto con un certo numero di Stati membri per trovare una soluzione per un rapido sbarco delle persone attualmente presenti a bordo di Sea Watch 3 e Sea Eye". 

Cosa succede se i sindaci bocciano il decreto sicurezza?

La mancata applicazione della legge, nella parte che riguarda i migranti, annunciata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al quale si è associato il primo cittadino di Napoli Luigi De Magistris "è un atto politico. I Comuni sono tenuti a uniformarsi alle leggi". 

Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli sottolinea all'Adnkronos che il sindaco non può disapplicare la legge. "Se la disapplica, e in ipotesi interviene il prefetto o un'altra autorità, sorge un contenzioso e allora potrebbe essere sollevata una questione di legittimità costituzionale. Al momento - ribadisce Mirabelli - è un atto politico".

Il reato che potrebbe essere contestato è l’abuso in atti di ufficio, aggravato dal fatto che i sindaci, in materia di stato civile, sono anche ufficiali di governo. Se la disobbedienza dei sindaci dovesse concretizzarsi, potrebbe aprirsi un contenzioso tra i comuni e lo Stato. A questo punto, un giudice penale o amministrativo potrebbe sollevare la questione di legittimità costituzionale del decreto, messa già in dubbio per iscritto dalla direttiva di ieri del sindaco Leoluca Orlando. Il decreto Salvini - voluto fortemente dal ministro dell'Interno e approvato dalla maggioranza gialloverde lo scorso autunno - finirebbe davanti alla Corte Costituzionale.

Perché il decreto sicurezza rischia di trasformarsi in una "bomba sociale"

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