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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Italia

Migranti, fiducia al decreto Minniti mentre scoppiano i centri d'accoglienza

La Camera approva le nuove norme sull'immigrazione ma la situazione nei Centri per i migranti è al collasso. A Roma come in Puglia mancano servizi essenziali: gli immigrati espulsi vengono rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi

Il doppio degli ospiti rispetto al numero di posti disponibili, tempi di permanenza biblici, addirittura mancanza di servizi essenziali come elettricità o acqua calda. L'accoglienza dei migranti in Italia è trattata come un emergenza d'ordine pubblico e così i centri di accoglienza navigano a vista. Qualcosa potrà fare la conversione del decreto Minniti che, dopo essere stato approvato il 29 marzo dal Senato e su cui oggi la Camera ha votato al Governo la fiducia, ma è ancora lunga la strada per superare una "migrazione" che da straordinaria sta diventato ordinaria.

Con il decreto Minniti centri di accoglienza in ogni Regione,cancellato II grado di giudizio, si al lavoro volontario: ecco cosa cambia

Lo manifestano i ragazzi del Baobab experience, che dopo aver gestito dal 2015 il Centro Baobab in una vecchia vetreria abbandonata a Roma, dallo sgombero dello scorso 30 settembre si occupano di assicurare un presidio di assistenza a migranti o rifugiati in transito sul territorio romano presso la stazione Tiburtina. "Sono circa 80 le persone che attualmente dormono in strada che assistiamo in collaborazione con la Croce Rossa - racconta a Today.it il presidente dell'associazione Roberto Viviani - noi offriamo loro corsi di integrazione e quell'assistenza legale che spesso nei Centri allestiti dal Governo neppure vengono assicurati. Invece di offrire un canale umanitario nel decreto del Governo compaiono solo misure repressive". 

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Una desamina, seppur parziale, dello stato dell'accoglienza in Italia la fornisce anche il vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema d'accoglienza, Giuseppe Brescia. L'onorevole del Movimento 5 stelle ha visitato l'ex-CARA di Bari e le strutture CARA e CIE di Brindisi e l'hotspot di Taranto. 

"Nell'ex-CARA di Bari - precisa il parlamentare pugliese - sono ospitate 1000 persone in più rispetto ai posti disponibili: 1773 migranti a fronte di 770 posti, una capienza iniziale che in realtà sarebbe poi stata allargata a 1040 trasformando degli uffici in moduli abitativi. I bagni sono sporchi e i moduli abitativi sono fatiscenti e pericolosi, il fatto che sia consentito agli ospiti di cucinare all'interno dei moduli abitativi non aiuta in tal senso. Alcuni componenti dell'agenzia europea EASO da diversi mesi, collaborano con gli operatori del Centro nelle operazioni di verbalizzazione delle domande di asilo.

Il CIE di Bari, appena ristrutturato, sarà riattivato a breve portanto a tre i Centro per Identificazione e Espulsione in Puglia.

Nel CARA di Brindisi dove il numero dei migranti ospitati è doppio rispetto al numero dei posti disponibili, 240 ospiti a fronte di 128 posti. Decina di migranti che a causa delle condizioni di sovraffollamento del centro sono costretti a vivere in tende senza riscaldamento e senza la luce elettrica, dal momento che il gruppo elettrogeno si è rotto già da gennaio.

I migranti trattenuti nei CIE di Brindisi che oltre a dover sopportare un regime duro di detenzione, hanno dovuto pure sopportare l'assenza di acqua calda nel corso degli ultimi due mesi per un banale guasto al sistema idrico.

L'hotspot di Taranto è un centro che produce irregolari e di conseguenza pericoli di illegalità: qui vengono trasferiti i migranti trovati senza documenti al nord, ricevono un semplice foglio di via e vengono praticamente subito rimessi in libertà nella condizione di irregolari e senza soldi, finendo per diventare dunque facili prede della criminalità organizzata o dei caporali".

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