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Venerdì, 29 Marzo 2024
Migranti

Seimila euro per ogni migrante via dall'Italia

Approvato in Commissione europea il trasferimento dei profughi: per ogni migrante portato via dall'Italia gli stati membri riceveranno seimila euro, per una spesa totale di circa 240 milioni di euro

La Commissione europea ha finalmente presentato a Bruxelles la sua proposta per la redistribuzione obbligatoria ("relocation") in altri paesi dell'Ue di 40mila richiedenti asilo che si prevede arriveranno nei prossimi due anni in Italia (24mila) e in Grecia (16mila). I rifugiati saranno mandati negli altri Stati membri secondo una "chiave di ripartizione" basata su precisi criteri (Pil, popolazione, tasso di disoccupazione e numero di rifugiati già accolti nel paese di ridestinazione), e in applicazione di una procedura d'emergenza mai attivata prima (articolo 78.3 del Trattato Ue di Lisbona). 

Scatta però la polemica sui costi: il trasferimento dei rifugiati da Italia e Grecia negli altri stati membri saranno finanziati direttamente dalla Commissione europea, con una spesa totale di circa 240 milioni di euro, ovvero 6mila euro a persona. In base a questi criteri circa 5.358 rifugiati approdati in Italia andranno in Germania, 4.051 in Francia, 1.228 in Olanda, 2.573 in Spagna, 1.595 in Polonia e 1.023 in Romania.

La Germania prenderà anche 3.505 rifugiati arrivati in Grecia, mentre in Francia ne andranno 2.071, in Polonia 1.064, in Spagna 1.715. Al sistema di "relocation" parteciperanno tutti gli Stati membri dell'Ue con l'eccezione della Danimarca, che ha un "opt-out" permanente garantito dal trattato di Lisbona per le politiche comuni relative all'Immigrazione e Affari interni, e di Gran Bretagna e Irlanda, che hanno un regime "opt-in": possono cioè scegliere di volta in volta se partecipare o restare fuori. La proposta dovrà essere ora approvata a maggioranza qualificata dai governi (con l'eccezione dei tre paesi che non partecipano), come decisione del Consiglio Ue. 

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ADDIO DUBLINO - Per la prima volta si mette in discussione la Convenzione di Dublino, secondo cui i richiedenti asilo devono obbligatoriamente presentare la domanda e restare nel paese dell'Ue di primo approdo. Ma per adesso il piano di "relocation" riguarderà per ora solo eritrei e siriani, cioè i rifugiati di quelle nazionalità che nel 2014 hanno registrato un tasso di accoglimento medio delle domande superiore al 75% in tutti i paesi membri. 

GLI ARRIVI - Italia e Grecia sono i due soli paesi in cui si sono verificate le condizioni per l'attivazione della procedura d'emergenza, che è prevista in caso di aumento notevole dei flussi dei migranti irregolari. L'anno scorso, in Italia ne sono arrivati 170mila, e poi 26mila in più solo nei primi quattro mesi del 2015. In Grecia erano stati 54mila nel 2014 e ne sono arrivati già 28mila nei primi quattro mesi di quest'anno. Nel 2014, rispetto al 2013, il flusso era aumentato del 277% in Italia (il 60% degli immigrati irregolari di tutta l'Ue) e del 153% in Grecia (il 19% del totale Ue). Ma i 170mila rifugiati del 2014 e i 54mila in Grecia non verranno coinvolti in questo piano di emergenza e i due stati dovranno provvedere autonomamente all'accoglienza. 

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