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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Italia

Prima espulsione grazie al decreto Salvini, gli sbarchi tornano al livello del 2012

A Como un nigeriano è stato espulso per applicazione del decreto sicurezza. Allargando l'orizzonte al panorama europeo si assiste a un vero e proprio tracollo dell'ondata migratoria. I dati Frontex certificano: "Sbarchi in Italia -80%"

Nei giorni caldi del decreto sicurezza, il giro di vite sull'immigrazione fortemente voluto dal ministro dell'interno Salvini trova la sua prima applicazione con l'espulsione di un cittadino nigeriano. Come spiegano fonti del Viminale si tratta della prima applicazione del decreto Salvini, ora convertito in legge, in base ad una "domanda reiterata in fase di esecuzione di un provvedimento di allontanamento".

L'uomo - un nigeriano di nome J. G. - per scongiurare l'espulsione già decisa nei suoi confronti da prefetto e questore di Como  aveva presentato domanda di protezione internazionale. Per effetto del decreto Salvini ha ricevuto il decreto di inammissibilità della sua richiesta e sarà quindi espulso.

Migranti, in Europa crollo di arrivi: -92% dal 2015

Allargando l'orizzonte al panorama europeo si assiste a un vero e proprio tracollo dell'ondata migratoria che si è palesata negli ultimi anni. Come riporta l'agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex nel 2018 sono "solo" 150.000 le persone entrate illegalmente nell'Unione Europea. Si tratta della cifra più bassa degli ultimi 5 anni, e rispetto al 2017 il calo è stato di circa del 25%, invece rispetto alla crisi migratoria del 2015 il calo è stato addirittura del 92%.

Sul dato incide ''la drastica diminuzione" del numero delle persone che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Italia: il calo, relativo a questa rotta seguita nel 2018 da 23.000 persone, è stato di circa l'80% rispetto al 2017. Per ritrovare un numero così basso di ingressi illegali attraverso il Mediterraneo centrale -per un terzo attribuibili a cittadini tunisini e eritrei- bisogna tornare al 2012. Le partenze dalla Libia, nel 2018, sono scese dell'87%. Quelle dall'Algeria si sono sostanzialmente dimezzate.

Sono raddoppiati gli arrivi in Spagna attraverso il Mediterraneo occidentale: sono stati 57.000 e sono quasi raddoppiati nell'arco di 12 mesi. A seguire la rotta più trafficata sono stati cittadini marocchini, seguiti da quelli provenienti da Guinea, Mali e Algeria. Incremento degli ingressi anche attraverso il Mediterraneo orientale, con 56.000 arrivi registrati.

Sbarchi al minimo, l'emergenza ora sono i morti in mare

migranti 2018-4

Preoccupa sempre più invece la situazione a bordo della nave Sea Watch 3, giunta al 14esimo giorno di navigazione con 32 migranti a bordo. Il capo missione Philip Hahn, attraverso un messaggio diffuso dall'Adnkronos, lancia l'allarme e fa appello alla Ue affinché riesca a "dare a queste persone un posto sicuro in cui stare".

Migrante si butta in mare per raggiungere Malta

"Devono dormire per terra, senza alcun materasso - sottolinea Hahn - ci sono problemi igienici. Abbiamo scorte di cibo solo per un tempo molto ristretto. "Attendiamo disperatamente che l'Unione europea riesca a pianificare il loro ricollocamento in diversi Paesi europei e a dare a queste persone un posto sicuro in cui stare".

Intanto fonti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riferiscono che "le navi Sea-Watch3 e Professor Albrecht Penck si trovano a poche centinaia di metri dalla costa maltese, in acque territoriali de La Valletta" e che "tutti i migranti stanno ricevendo viveri e ogni forma di assistenza, trovandosi a pochissima distanza proprio dal porto de La Valletta".

Sea Watch oggi ha reso noto in un tweet che "uno dei 32 naufraghi a bordo di #SeaWatch si è gettato in acqua cercando di raggiungere Malta". "Per giorni hanno guardato la costa europea senza poterla raggiungere. In mare da 2 settimane e con alle spalle mesi di detenzione nelle prigioni libiche - denuncia la Ong - Hanno bisogno di un porto, ora".

In un briefing a Bruxelles, la portavoce dell'esecutivo Ue, Mina Andreeva, ha detto che "la Commissione europea continua i suoi intensi contatti con alcuni Paesi membri che sono disposti a trovare una soluzione" per permettere che siano sbarcati "rapidamente" i migranti a bordo della Sea Watch 3 e della Sea Eye, le due navi cui è stato concesso due giorni fa di entrare nelle acque territoriali di Malta. Andreeva ha ricordato che il commissario per le Migrazioni, Dimitri Avramopoulos, "ha telefonato ad alcuni Paesi membri per dare sostegno e per contribuire a questo sforzo per lo sbarco al più presto e in sicurezza" delle 49 persone a bordo delle due imbarcazioni. "Ci sono alcuni Paesi - ha sottolineato ancora la portavoce - che hanno espresso disponibilità a contribuire a questo sforzo congiunto e a sostenere Malta, ma contatti sono in corso e in questa fase non ci sarà alcun annuncio fino a che non lo faranno i Paesi membri". Nei giorni scorsi hanno dato la loro disponibilità ad accogliere alcuni dei migranti Germania, Francia e Olanda.

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