Migranti, due maxi sbarchi in un giorno: 88 a Taranto, 151 a Pozzallo
Il governo ha chiesto a Tripoli di ridiscutere il Memorandum che garantisce l'assistenza italiana alla guardia costiera libica impegnata nel contrasto della immigrazione clandestina
La Alan Kurdi, nave gestita dalla ong Sea Eye è arrivata al porto di Taranto. L'imbarcazione è attraccata e stanno cominciando ora le operazioni di sbarco degli 88 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi.
Una volta sbarcati, i migranti dovrebbero essere redistribuiti, secondo le intese intercorse in sede europea, tra Germania, Francia, Portogallo e Irlanda. Germania e Francia ne accoglieranno 60, il Portogallo 5 e l'Irlanda 2. 21 resteranno in Italia.
„We are not allowed to move. The Libyans said no. They will shoot at us.“
— sea-eye (@seaeyeorg) October 30, 2019
Der bewaffnete Überfall einer Libyschen Miliz auf die #AlanKurdi aus der Perspektive einer Helmkamera der Crew unseres Rettungsbootes. pic.twitter.com/qb0OpPuTKM
Durante le operazioni di soccorso i membri del team di Sea Eye hanno denunciato di essere stati minacciati con le armi dalle milizie libiche come dimostra questo video.
„Wenn eine Kapitänin Menschen rettet, dann droht ihr die Verhaftung. Wenn libysche Milizen ein deutsches Rettungsschiff attackieren, dann bleibt es bei der Äußerung von Besorgnis und im besten Fall bei einer Ermahnung der Partner.“
— sea-eye (@seaeyeorg) October 28, 2019
Was die Besatzung der #AlanKurdi erlebte. pic.twitter.com/21adJooVI4
Migranti, in 200 salvati da nave italiana mentre il Governo ridiscute l'accordo con la Libia
Sono sbarcati invece nel porto ragusano di Pozzallo i 151 migranti soccorsi dalla nave italiana Asso 30 che opera a supporto delle piattaforme petrolifere al largo di Tripoli.
Sono 134 uomini, 13 donne e 4 minori. Una donna in stato di gravidanza ed un uomo con problemi di salute sono stati trasportati in ospedale per controlli.
Intanto il governo, pressato da LeU ed esponenti del Pd vuole ridiscutere con il governo di Tripoli il Memorandum che garantisce l'assistenza italiana alla guardia costiera libica impegnata nel contrasto della immigrazione clandestina.
L'obiettivo italiano è quello di ottenere un sostanziale miglioramento delle condizioni dei campi di detenzione libici ora non rispettosi dei diritti umani, come da tempo denunciano le ong. Quelli governativi sono una quindicina, ma come denunciato da Tripoli vi sarebbero centinaia di migliaia di profughi nelle aree libiche che - va ricordato - è zona di guerra ormai da mesi dopo l'offensiva del generale Haftar a capo delle milizie ribelli della cirenaica.