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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Messina

I migranti della Sea Watch a Messina, il sindaco: "Città polveriera"

Il primo cittadino di Messina De Luca accusa Salvini: "8mila persone qua vivono nelle baracche e ci è stato negato lo stato di emergenza". Intanto Malta denuncia: "Dal 9 gennaio solo Italia non ha rispettato impegni su ricollocamenti"

Sono arrivati all'hotspot di Messina i 32 migranti adulti sbarcati al porto di Catania dalla nave Sea watch. Qui resteranno in attesa di conoscere le loro destinazioni nei paesi europei che hanno dato la propria disponibilità per accoglierli. I migranti sono arrivati a bordo di un pullman bianco che li ha accolti al porto di Catania e saranno ospitati nell'ex caserma nel rione Bisconte, la stessa in cui questa estate furono condotti i profughi della Diciotti.

I restanti 15 minori non accompagnati sono stati portati nei centri di accoglienza per minori.

"Spero rimangano il meno possibile perché Messina è la città meno adatta a ospitarli" spiega all'adnkronos il sindaco di Messina, Cateno De Luca.

"Dal terremoto del 1908 circa 2.200 famiglie, 8mila persone, vivono nelle baracche. Passano le loro giornate sotto 70mila metri cubi di amianto in un vero e proprio lebbrosario".

Lo scorso agosto in quelle baracche è arrivato anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Disse che nessun bambino avrebbe dovuto giocare mai più tra topi e fogne a cielo aperto'. Da allora sono passati diversi mesi senza che cambiasse nulla. Anzi ci è stato negato lo stato di emergenza che avevamo chiesto proprio in relazione alla baraccopoli".

Insomma le promesse del capo del Viminale sono rimaste "lettera morta".

Migranti, Malta accusa l'Italia

Degli otto Paesi che all'inizio di gennaio avevano accettato di accogliere i 49 migranti a bordo della Sea Watch e della Eye Watch fatti sbarcare a Malta, solo l'Italia non ha ancora avviato alcun contatto con il governo della Valletta.

Stacey Spiteri, portavoce del ministero degli Interni e della Sicurezza nazionale maltese, spiega all'Adnkronos che tutti i Paesi che si erano impegnati a prendere i migranti sbarcati a Malta" il 9 gennaio scorso, "ad eccezione dell'Italia, hanno preso contatti con il personale tecnico maltese, questi Paesi stanno rispettando i loro impegni".

"Malta si augura che non si tratti di una decisione politica delle autorità italiane, ma di una questione tecnica".

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